mercoledì 23 febbraio 2011


MILANO: DE CORATO, GRAVE EPISODIO MALPENSA IMPONE RIPENSAMENTI

(ASCA) - Milano, 21 feb - ''Se il tunisino avesse avuto dell'esplosivo sulla vettura a Malpensa ci sarebbe stata una strage. Il grave episodio impone di ripensare i sistemi di sicurezza in chiave di maggiore prevenzione. In Israele un episodio del genere non sarebbe potuto accadere. Il fatto che girasse su un auto rubata con l'aggravante di essere un pregiudicato avrebbe fatto scattare preventivamente l'allarme. E' questa la direzione che dobbiamo prendere se vogliamo tutelare i passeggeri dai rischi multipli che il delicato contesto internazionale potra' da qui in avanti determinare. Terrorismo compreso''. Lo dichiara il vice sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato in merito all'episodio del tunisino che ha sfondato il check-in del Terminal 1 con un'auto.''Nella missione dello scorso novembre in Israele - spiega De Corato - dove mi sono recato con il comandante Tullio Mastrangelo per un convegno sulla sicurezza mondiale, ho avuto modo di assistere a una dimostrazione sulla sicurezza dell'aeroporto Ben Gurion, uno dei piu' controllati al mondo.Un luogo sensibile che e' difeso da un sistema di sicurezza definito a circuiti multipli. Un mix che si basa su metodo, tecnologia e fattore umano. E che comincia dalle informazioni di sicurezza dell'intelligence condivise con la polizia.Prosegue con il controllo attraverso le targhe dei veicoli, che possono accedere solo da due entrate, grazie a un database che rilevi quelle rubate e dunque informi su identita' sospette''.''Ma le tecnologie utilizzate e gli accorgimenti - sottolinea De Corato - sono diversi e vanno dalla linea di cancelli elettronici per ritardare la fuga, alle 700 telecamere in grado di far scattare l'allarme su valigie abbandonate, veicoli sospetti parcheggiati, alle barriere anti intrusione per auto che potrebbero portare esplosivi, uso di radar, robot che girano lungo il perimetro, fino al minuzioso controllo dei passaporti. Questi controlli, e li ho provati di persona, e' vero costringono a lunghe file. E nella soddisfazione del servizio ai clienti qualcosa si perde. Ma, pur con le debite proporzione (Israele e' ogni giorno minacciata nella sua stessa esistenza) il contesto del terrorismo internazionale ci costringe a dare risposte in questa direzione''.

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