I due comici alla prima maratona organizzata a Gerusalemme. «Giacomo? E' rimasto a casa, sul divano»
GERUSALEMME - Quando c’è da correre non li ferma nessuno. Saltano su un aereo, mollano il cinema, il teatro, e mirano dritti al traguardo. E’ la passione per la corsa che li chiama. L’anima sportiva del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Venerdì 25 marzo Cataldo Baglio (Aldo) e Giovanni Storti hanno partecipato alla prima Maratona Internazionale di Gerusalemme (Giacomo è rimasto a casa), con oltre 10.000 podisti da quaranta paesi. L’Italia con 170 tra amatori e atleti, tra cui la Top Runner Lucilla Andreucci. All’indomani dell’attentato a Gerusalemme, che ha risvegliato in Israele l’incubo del terrorismo, nessuna paura. Si corre come niente fosse, con oltre duemila poliziotti a vigilare su una Città Santa blindata: «E’ la nostra risposta ai terroristi –ha detto il sindaco, e podista, Nir Barkat– non smetteremo di correre». «E’ giusto, non bisogna cedere – dice Giovanni -. Abbiamo visto intorno a noi un clima di tranquillità incredibile, e non abbiamo avuto paura. Certo, da queste parti ci sono abituati a recuperare la normalità in fretta». L’anno scorso Giovanni, dopo un trail sull’ Atlante Marocchino, è andato alla Maratona di Beirut. «Scegliamo i posti più tranquilli noi, cosa credi? Qui a Gerusalemme, come a Beirut, siamo con una squadra di sei podisti per Emergency, sosteniamo un progetto in Africa Centrale».CORRERE PER CONOSCERE - Giovanni è «lo sportivo» del trio, ha fatto la mezza maratona (21 Km), a ogni traguardo potrebbe ricominciare a correre. Aldo ha scelto quella dei 10 chilometri, ci ha messo un po’ a recuperare il fiato. «E Giacomo è rimasto a casa. Lui è un uomo da divano… si gode il riposo. Aldo è alla sua seconda corsa. Ha ancora tanta strada da fare, ma il fisico ce l’ha! – spiega fiducioso Giovanni, che ha tirato per le orecchie il suo collega in questa missione sportiva -. Io mi alleno a giorni alterni, da due anni. Questa maratona è stata in realtà un trail… un su e giù continuo!». In discesa e in salita, per la Città Vecchia, le Mura, e il Monte degli Ulivi. «Volevo correre ancora un po’ per la Città Vecchia – dice Aldo -. In fondo io partecipo a questi eventi sportivi per conoscere i posti e ascoltare le voci. Mi piaceva l’idea di conoscere Gerusalemme. Sapevo poco della Guerra dei Sei Giorni e mi aspettavo che la Via Crucis fosse più lunga!». Correranno anche in Teatro? «Direi di si, abbiamo uno sketch sulla corsa bell’e pronto per il prossimo spettacolo teatrale, possiamo dire che ci perderemo…», a forza di correre. Ariela Piattelli 25 marzo 2011, http://www.corriere.it/

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