martedì 1 marzo 2011
Eshkol tower Haifa
Israel University Day, un confronto con le eccellenze universitarie
Grande successo di pubblico alla prima giornata dell’Israel University Day (IUD), evento di informazione sulla realtà universitaria israeliana organizzato al centro Il Pitigliani di Roma da UCEI, Ugei e Efes Due con il patrocinio dell’Ambasciata di Israele che vivrà nel pomeriggio odierno un analogo momento di interazione e conoscenza a partire dalle 17.30 alla biblioteca Hasbani della scuola ebraica di Milano. Davanti a oltre un centinaio di ragazzi, chi prossimo alla maturità, chi nel pieno dei suoi studi universitari e chi ancora intenzionato a un approfondimento post lauream, vengono presentate le offerte formative delle eccellenze accademiche di Israele. Si alternano al microfono docenti e rappresentanti dei principali atenei. Dieci minuti a testa: un rapido giro di slide e video, interventi sintetici per dare una prima infarinata di cosa è in palio, emozioni (per alcuni) di essere passati, a distanza di dodici mesi dallo scorso IUD, dall’altra parte della scrivania, non più maturandi a caccia di informazioni ma ambasciatori dell’università israeliana in Italia. Oltre alle classiche offerte didattiche che coprono uno o più anni del diploma di laurea, nel corso della serata vengono proposti percorsi alternativi come la mechinà dei movimenti giovanili Benè Akiva e Hashomer Hatzair, la summer school dell’Università di Haifa e le possibilità di formazione post universitaria e dottorato che traggono nuova linfa dagli accordi di collaborazione scientifica e tecnologica recentemente stipulati da Italia e Israele. Un capitolo a parte è dedicato al Masa, programma del governo israeliano e dell’Agenzia Ebraica che offre e finanzia programmi e borse di studio destinate a studenti ebrei provenienti da tutto il mondo. Conclusi gli interventi, iniziano le file ai banchetti informativi predisposti da ciascun ateneo all’interno della sala. Una brochure, uno scambio di opinioni, un modulo da compilare che per alcuni ragazzi significherà l’approdo a un sistema universitario di qualità riconosciuta, non solo in campo scientifico ma anche umanistico. Roger Abravanel, ingegnere, alfiere della meritocrazia (porta la sua firma il libro Meritocrazia edito da Garzanti nel 2010) e consulente del ministro Gelmini rimarca in apertura l’importanza di intraprendere un curriculum di studi di alto livello come quello israeliano. Al termine di un breve ma intenso ragionamento che lo porta a criticare pesantemente lo stato attuale dell’insegnamento italiano e di un mercato del lavoro “che non premia le eccellenze”, Abravanel indica in Israele una soluzione ottimale. “Le università israeliane - spiega Abravanel - sono tra le migliori al mondo in molti settori. In Israele ci sono due elementi di indiscutibile valore: top teachers e top students. Quindi datemi retta, cogliete al volo questa grande opportunità perché imparerete cose che vi serviranno sia nel mondo del lavoro che nella vita”. L’auspicio di Abravanel è condiviso dagli altri relatori che si rivolgono al pubblico nei minuti che precedono la presentazione dei vari atenei. “Oggi siamo qua per offrirvi la possibilità di iscrivervi a istituti di eccellenza e di conseguire un diploma che pesa veramente nel mondo del lavoro”, spiega il presidente degli amici del Technion Italia Piero Abbina, ideatore di questa edizione dell’Israel University Day. A una sola condizione, sostiene Abbina: “L’unica cosa che vi chiediamo è quella di studiare. In Israele non esistono studenti fuori corso che vivacchiano per anni nelle università come in Italia. In Israele è richiesta serietà e applicazione. Chi prende un diploma di laurea esce a testa alta e con le proprie gambe”. Livia Link, funzionaria dell’Ambasciata di Israele in Italia, si sofferma su un tema che sta molto a cuore alle istituzioni dell’ebraismo italiano: la possibilità di svolgere il test psicometrico d’accesso alle facoltà israeliane in lingua italiana. “So che molti di voi - dice la dottoressa Link rivolta ai ragazzi - sentono l’esigenza di svolgere l’esame in italiano. Insieme all’UCEI e all’Ugei abbiamo inviato una nuova richiesta all’ente responsabile e ci sono possibilità che la cosa vada a buon fine: l’eventuale esito positivo dipende però dal numero di candidati che si faranno avanti. È comunque importante che sappiate che la conoscenza dell’inglese è un presupposto indispensabile per sostenere gli esami”. Ribadisce il grande valore dell’iniziativa il presidente Ugei Daniele Regard, che sottolinea lo sforzo compiuto dal Consiglio Ugei e da Sharon Reichel nell’organizzazione della giornata. “Come Unione giovani ebrei d’Italia - dice Regard - crediamo moltissimo a questa iniziativa. Le università israeliane sono infatti uno sbocco di grande valore e potere interagire direttamente con tali istituti è per tutti i giovani ebrei italiani una preziosa opportunità di avvicinamento a questa realtà di successo”. Nuove sfide, rivolte alla didattica nostrana, per il neo assessore alle scuole UCEI Raffaele Turiel che coglie l’occasione per alzare l’asticella pedagogica degli istituti ebraici italiani anche in funzione di un eventuale completamento degli studi in Israele. “Abbiamo una sfida delicata da raccogliere giorno per giorno - spiega Turiel - ed è il miglioramento della qualità dell’insegnamento dell’ebraico nelle nostre scuole. L’obiettivo deve essere quello di diplomare ragazzi che escano dagli istituti con una conoscenza ottimale”. Entusiasta dell’iniziativa il vicepresidente UCEI Claudia De Benedetti. “Il primo traguardo raggiunto grazie all’IUD - commenta De Benedetti - è quello di vedere alcuni ragazzi appena dodici mesi fa in fila per chiedere informazioni che siedono oggi dall’altra parte della scrivania. Sono emozionata perché sento che abbiamo costruito qualcosa insieme. Da dopodomani, una volta calato il sipario sull'IUD, saremo a vostra disposizione per aiutarvi in ogni modo possibile. Vi chiedo quindi di dedicare un applauso scrosciante anche a Natasha Rubin e Alan Naccache". De Benedetti si sofferma poi su altre sfide vinte nell'edizione 2011 tra cui l’allargamento dell’offerta formativa e dell’audience (la grande novità di quest’anno è la doppia tappa a Roma e Milano) per chiudere con alcune riflessioni dedicate a un aspetto non secondario per chi sceglie di intraprendere un percorso formativo all’estero: l’erogazione di borse di studio che possano almeno in parte coprire le spese sostenute dalle famiglie. In particolare sono state ricordate le opportunità offerte dal Masa e dalla Fondazione Raffaele Cantoni, istituto che da oltre 35 anni è di supporto a giovani immigrati ebrei che giungono dall'Italia e che intendono iscriversi a università, yeshivot o altri istituti di studio specializzati. Adam Smulevich
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