giovedì 3 marzo 2011



l’Istituto Bialik-Rogozin
Riflettori sul cinema israeliano

Per il presidente Shimon Peres l’esito degli Academy Awards rappresenta un riconoscimento importante per Israele. "Il prestigioso riconoscimento artistico - ha dichiarato il presidente dello Stato israeliano - ha finalmente indirizzato l’attenzione dei media internazionali sull’umanità che la nostra società sa esprimere". Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta nella tradizionale cornice del Kodak Theatre di Hollywood, la parte della prima donna è spettata a Natalie Portman. La giovane attrice, già data per favorita, ha vinto l’Oscar come Miglior protagonista femminile per la convincente interpretazione ne Il cigno nero di Darren Aronofsky.La giuria degli Academy Awards conferma così l’esito dei Golden Globe: il secondo premio cinematografico più prestigioso aveva già incoronato Natalie Portman Miglior attrice del 2010. Commossa, l’israeliana è stata accolta sul red carpet da un lunghissimo applauso.Ma il successo più gradito al presidente Peres, che "mette in luce l'umanità di Israele", è senza dubbio quello, meno atteso, di Stranger no more. Vincitore della statuetta iridata per la categoria Miglior documentario breve, il cortometraggio girato da Karen Goodman e Kirk Simon racconta la condizione dei lavoratori immigrati e dei loro figli che studiano alla scuola pubblica di Tel Aviv. Nel cuore della capitale economica d'Israele c'è l’Istituto Bialik-Rogozin: vi studiano bambini e ragazzi provenienti da quarantotto paesi diversi, le cui famiglie versano per lo più in condizioni di povertà e disagio. Come illustrano le interviste realizzate da Goodman e Simon agli allievi della scuola - molte di queste famiglie sono in fuga da regimi oppressivi, diseguaglianze, disoccupazione, fame. In questo istituto i figli dei migranti e dei perseguitati politici vengono accolti senza badare a criteri di provenienza geografica. Non vengono più considerati stranieri, da cui il titolo del documentario. I giovani della scuola Bialik-Rogozin raccontano al regista le situazioni da cui sono fuggiti e il percorso d'integrazione che hanno intrapreso in Israele, la difficoltà e le speranze. Infine va segnalata la tripletta incassata da The social network. Il film che racconta la storia del giovane Mark Zuckerberg e del colossale network da lui creato si è aggiudicato i titoli di Miglior montaggio, Miglior colonna sonora originale e Miglior sceneggiatura non originale. Il produttore di The social network Scott Rudin si è dovuto accontentare di tre riconoscimenti minori, dopo aver visto sfumare l’illusione della nomination per il titolo di Miglior film. La statuetta più ambita se l’è aggiudicata Il discorso del re: Miglior film, diretto da Tom Hooper (Miglior regia), interpretato da Colin Firth (Miglior attore protagonista).A bocca asciutta i fratelli Joel e Ethan Coen. Il Grinta, il loro nuovo western che fa il verso al film con John Wayne del 1969, non ha visto premiata nessuna delle dieci nomination ottenute.Manuel Disegni,http://www.moked.it/

Nessun commento: