venerdì 11 marzo 2011


soldatesse israeliane
La realtà del mondo femminile ortodosso in Israele è poco conosciuta in Italia. Da noi si tramandano ancora visioni pregiudiziali imprigionate tra schematismi e superficialità. Shulamit Fustenberg Levi, rabanit della Comunità ebraica di Firenze, studiosa ed allieva di Yeshayahu Leibovitz nella sua lezione a Genova ha approcciato il tema suscitando anche reazioni vivaci e contrastanti da parte del pubblico in sala. Cosa cambia e cosa può cambiare in un contesto nel quale la cristallizzazione dei ruoli appare come la l’unica espressione di autenticità e di forza? L’essere donne ortodosse comporta - sostiene la Fustenberg - il mantenimento dei ruoli tradizionali negli spazi domestici ed intimi poiché è in tali spazi che si costruiva e si costruisce ancora oggi la vita religiosa.“ Possiamo dire però che quello che spinge le femministe ortodosse a cambiare la situazione nel presente sono proprio i valori del modernismo quali la democrazia e la libertà. Una libertà che non invoca l’esclusione dei riti in quanto lontani dal modernismo ma che al contrario invita a sceglierli e a praticarli. Una libertà che ha portato all’apertura alle donne del tribunale rabbinico, le quali intervengono come avvocatesse rabbiniche, consigliere ed esperte sia di aspetti giuridici sia di halachah in tema di divorzio e diritto di famiglia. “A condizione che il loro livello di competenza di halachah sia pari a quello degli uomini, secondo il principio che senza studio non ci può essere innovazione né trasmissione. Sonia Brunetti Luzzati, pedagogista http://www.moked.it/

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