domenica 22 maggio 2011



" Rondi: A Roma non metterà piede "
L´aver dichiarato Lars Von Trier persona non gradita a Cannes «E´ una misura che non ha precedenti, ed è la più giusta che si potesse fare: le sue affermazioni sono spregevoli e nauseanti». E´ grande l´indignazione di Gian Luigi Rondi, presidente del Festival di Roma, di fronte alle esternazioni contro gli ebrei del regista danese. Nella sua condanna, il Consiglio d´amministrazione del Festival di Cannes ha voluto distinguere l´uomo dall´opera «Come critico professo da sessant´anni la distinzione dell´uomo dalla sua opera. Anche se devo dire di non amare molto il cinema di Von Trier, né la sua invenzione di Dogma ´95. In questo caso, l´uomo si è comportato in modo spregevole. Se pure la giuria di Cannes dovesse premiarlo è bene che non si presenti, perché è una persona cui nessuno vorrebbe stringere la mano in questo momento».
Il regista Claude Lelouch ha detto che quello di Von Trier è un suicidio cinematografico. «Il mio amico Lelouch dice quello che avrei detto io. Von Trier si è suicidato come persona perché si è esposto alla riprovazione di tutti. Non so se sarà anche un suicidio cinematografico, se troverà qualcuno disposto a finanziare i suoi film o un festival che accetti di ospitarlo». Lei lo accetterebbe al Festival di Roma? «Mai. Finché ci sarò io questo signore è bandito dal Festival di Roma e da qualsiasi altra manifestazione che presenzio. Non vorrei avere con lui più nessun rapporto anche se fosse un genio, cosa che non è. Se i miei selezionatori scegliessero una sua opera, e fosse un capolavoro, forse l´accetterei, ma intimando comunque al regista di non farsi vedere». Von Trier si difende dicendo si è trattato di uno scherzo andato oltre. «Un uomo si assume la responsabilità delle cose che dice. Soprattutto quando parla di milioni di morti e della soluzione finale. Non si scherza con quella che è stata la cosa più orrenda che abbiamo vissuto noi nati nel Novecento. Non si può permettere a questo signore di dire che ha simpatia per Hitler, dirlo in un festival il cui presidente, Gilles Jacob, è un ebreo che è stato perseguitato. Von Trier ha dato anche uno schiaffo in faccia al suo ospite». REPUBBLICA,20 maggio di Arianna Finois

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