domenica 12 giugno 2011

salatim tipico aperitivo israeliano

Cultura israeliana a Milano: ecco perché boicottarla non ha senso

Lunedì si inaugura a Milano, in Piazza Duomo, Unexpected Israel, una kermesse di eventi culturali volti a diffondere la conoscenza dell’arte, della letteratura e della musica israeliana: un lato di Israele che, come suggerisce il titolo, “non ci si aspetta”, visto che normalmente di questo Paese si sente parlare solo a proposito di politica e (molto peggio) di guerra. So che diverse persone, che si riconoscono prevalentemente nel campo filo-palestinese, hanno chiesto al neo-eletto sindaco Giuliano Pisapia di cancellare la manifestazione, con una lettera pubblicata su il manifesto. Francamente, rispetto le loro opinioni, ma non le capisco. Come può, chi dice di sostenere le ragioni dei palestinesi, opporsi in modo così radicale a quella che dovrebbe essere un’occasione di dialogo?L’obiettivo di Unexpected Israel è fare capire che “Israele non è solo conflitti, guerre e preghiera”, ha detto Yoram Gutgeld, curatore dell’evento. Tra i vari appuntamenti, sono previsti un concerto di Noa (al secolo Ahinoam Nini, cantante peraltro da tempo impegnata a favore del processo di pace), una mostra a Palazzo Reale, un’installazione in Piazza Duomo, una serie di incontri con scrittori israeliani, una mostra di design e alcuni incontri organizzati con la Camera del Commercio sul tema dell’acqua (Israele si trova prevalentemente in una zona desertica ed è considerato a un Paese all’avanguardia nella gestione e nel risparmio delle risorse idriche).I firmatari della lettera pubblicata sul quotidiano romano, tra cui compaiono associazioni come Rete Ebrei contro L’Occupazione, Un Ponte per…, Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, sostengono che “la Milano della Resistenza, dell’antifascismo creativo di uguaglianza tra tutti gli esseri umani e di libertà, di pace e di progresso, non può ospitare la celebrazione di una Stato, Israele, che si è macchiato di simili delitti e persiste nell’oppressione dei suoi cittadini non ebrei e dei palestinesi sotto occupazione militare o rinchiusi in campi profughi da ormai 63 anni”.Ora, chi segue questo blog sa che, spesso e volentieri, le politiche dello Stato israeliano non mi piacciono per nulla. E che sono convinta che serva una maggiore attenzione verso le condizioni di vita dei palestinesi. Anche se non sono d’accordo con tutte le accuse mosse dai firmatari della lettera, certamente l’occupazione militare dei Territori palestinesi è un fatto gravissimo, che la comunità internazionale e la stessa Italia fa bene a denunciare.Detto questo, la kermesse non è un evento volto a giustificare l’occupazione dei Territori palestinesi, né altri aspetti della politica israeliana. E, se portato avanti in modo onesto, come mi auguro, non dovrebbe essere uno strumento di propaganda tout court.Il fatto è che Israele – nazione ridotta a una macchietta non solo dai suoi nemici ma talvolta anche dai suoi sostenitori – ha bisogno di essere conosciuto per quello che è: non solo un Paese in guerra, ma anche una nazione dalla creatività artistica e dal potenziale tecnologico fuori dal comune.Quando dico che Israele è “ridotto a una macchietta non solo dai suoi nemici ma anche dai suoi sostenitori” intendo questo. I filo-palestinesi sono sempre pronti a dare addosso a chiunque abbia anche lontanamente a che fare con Israele, anche se non è minimamente responsabile della politica di questo Stato (vedi gli attacchi alla cantante Noa): questa intolleranza a priori è un’assurdità.D’altro canto anche molti sedicenti filo-israeliani vedono Israele come una nazione di eroi senza macchia armati fino ai denti, non come un Paese di gente normale, che lavora, vive, soffre e gioisce come tutti gli altri, anche se in condizioni più difficili che altrove: anche questa forma di imperialismo culturale che offende il popolo israeliano, come l’ha definita lo scrittore Joel Schalit, è un’assurdità.Se c’è qualcosa che mi aspetto da Unexpected Israel, è che metta in difficoltà entrambe queste forme di assurdità. Spero di non sbagliarmi.annamomigliano Venerdì 10 Giugno 2011, http://blog.panorama.it/

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