venerdì 4 novembre 2011



Attualmente, il sistema prevede invece che l’assunzione di questi dipendenti venga mediata da agenzie specializzate: il che comporta una diminuzione della retribuzione per i lavoratori. Il braccio di ferro tra ministero e sindacati va avanti da settimane, e lo sciopero generale è stato ipotizzato diverse volte. La situazione sembrava essere migliorata negli ultimi giorni: il sindacato aveva dichiarato che il governo aveva iniziato a dare prova di voler collaborare fattivamente. Ma le dichiarazioni rilasciate stamattina dal leader di Histadrut sono state di segno diametralmente opposto: «I funzionari ministeriali sono prigionieri della loro visione del mondo, secondo la quale i lavoratori dovrebbero pagare i tagli delle spese. Hanno silurato l’accordo che eravamo così vicini a trovare. A questo punto – ha concluso Eini – lo sciopero generale si sta profilando come l’unica scelta possibile».I lavoratori israeliani sono sul punto di incrociare le braccia. Oggi Ofer Eini, presidente del principale sindacato israeliano, Histadrut, è tornato a evocare la minaccia dello sciopero generale. Eini ha annunciato la possibilità di ricorrere a questa misura di protesta estrema già dalla prossima settimana. Il malcontento dei lavoratori è generato dal mancato accordo tra parti sociali e ministero delle Finanze circa l’assunzione diretta degli impiegati a tempo determinato – soprattutto nel settore pubblico – da parte dei datori di lavoro http://www.focusmo.it/, 3 novembre

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