venerdì 16 dicembre 2011

Il saluto dell'Ambasciatore

Pubblichiamo qui il discorso che l’ambasciatore d’Israele Gideon Meir, tenuto al tempio di Via Guastalla a Milano, sabato 9 dicembre in occasione del suo congedo dall’Italia.
“Ogni ambasciatore ha le sue credenziali presso lo Stato dove fa servizio. Noi ambasciatori israeliani abbiamo un ulteriore compito, unico, particolare, che non ha nessun rappresentante di nessun altro paese al mondo, e che riguarda il legame con le comunità ebraiche nel mondo. Questa parte del mio incarico qui in Italia non è soltanto una parte importantissima e speciale del nostro lavoro, ma direi che è stata per noi una parte fondamentale ed emozionante.Sin da quando sono arrivato in Italia, mi sono posto l’obiettivo non solo di visitare le comunità ebraiche in tutto il paese ma anche di passare con loro le festività, gli Shabbat, e partecipare alle loro preghiere. Questa non è dunque la prima volta che mi trovo in vostra compagnia, ma è sempre un grande piacere e un onore per me e per mia moglie Amira. Questa volta, però, probabilmente sarà anche l’ultima. Fra un mese e mezzo, infatti, io concludo il mio mandato qui in Italia, e assieme a mia moglie Amira tornerò a casa, al mio paese, al lavoro, agli amici, ma soprattutto alla famiglia. Dietro di noi, però, lasciamo una famiglia ancora più grande: voi!Nelle scorse settimane sono tornato da Israele, dove sono rimasto per alcuni giorni. Gran parte di questo viaggio è stato dedicato al mio nuovo prossimo incarico, come Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica in Israele, al Ministero degli Esteri. Abbiamo trovato un Israele bello e fiorente, più che mai! Non è necessario che vi racconti della speciale atmosfera, che si respira sempre in Israele. E anche un mese prima ero andato di nuovo in Israele. Lo ricordo con piacere, perché proprio durante quella visita, mi era arrivata la notizia del premio Nobel 2011 per la Chimica, al professore israeliano Daniel Schechtman. Premio Nobel che per coincidenza proprio oggi pomeriggio sarà consegnato a Schechtman, nella cerimonia ufficiale a Stoccolma. Sono così 10 i premi Nobel ricevuti da israeliani, e sono certo che voi condividete con me il grande orgoglio che proviamo, da israeliani e da ebrei. Che grandissimo successo per lo Stato d’Israele e per il popolo ebraico! Questa è la nostra risposta per tutti quelli che fanno delle critiche a Israele desiderando il nostro male. L’Eccellenza e il successo in tutti i campi, questi sono la nostra risposta. E per questo io sono molto orgoglioso.Ma la notizia più bella di tutte, quella che abbiamo aspettato per molto tempo, quella che davvero ha dato una risposta a tutte le nostre preghiere di questi ultimi 5 anni, e che ha scaldato il cuore mio come quello di milioni di altri israeliani e di ebrei, è stata quella del ritorno a casa del nostro fratello, il nostro ragazzo, Gilad Shalit, finalmente a casa, da suo padre Noam, da sua madre Aviva, e dalla sua famiglia. Dopo 5 anni in mano ai terroristi di Hamas. Gilad, finalmente potrà celebrare Hannukka e le prossime feste con tutti i suoi cari e non più da solo. Come sapete, la decisione del Governo Israeliano non è stata facile. È stata una responsabilità enorme, ma come ha detto il Primo Ministro Netanyahu, è in questi momenti cruciali che si misura la capacità di una leadership. E tutti voi conoscete benissimo i valori morali e umani dell’Ebraismo, compresa la grande Mitzvà del “Pidyon Sh’vuiim” il “riscatto dei prigionieri”. Oltre tutto questo, come ha ricordato lo stesso Netanyahu, un altro insegnamento di valore universale arriva dall’Ebraismo e dice che “chi salva una vita, salva un mondo intero”. Per questo dobbiamo, almeno in questo momento, essere tutti felici di poter abbracciare il nostro ragazzo, Gilad Shalit, che è tornato Barukh HaShem, sano e salvo a casa.Stasera è per me una occasione molto appropriata per ricordare con piacere e con orgoglio un grande progetto che la città di Milano ha ospitato l’estate scorsa: Unexpected Israel. Per 10 giorni nel cuore della città, in Piazza Duomo, è stata una occasione per presentare gli altri volti di Israele, i suoi primati e i suoi successi in Hi Tech, agricoltura, scienza, economia: E poi ancora un forum economico, con 400 uomini d’affari italiani, israeliani e di tutto il mondo, e ancora numerosi eventi culturali per presentare Israele a questa città e all’italia. Sono certo che anche voi da ebrei avete partecipato al nostro grande orgoglio per i successi dello Stato di Israele in tutti questi campi.In conclusione, permettetemi di ringraziare tutti voi, ognuno di voi, per l’accoglienza calorosa e cordiale che avete avuto per noi. In particolare Rav Alfonso Arbib e la sua signora Sandra, il Presidente Roberto Jarach, e gli ex presidenti. A loro e a tutti voi presenti, voglio augurare Hag Hannukka Sameach. Grazie e arrivederci in Israele”.
http://www.mosaico-cem.it/

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