venerdì 2 dicembre 2011


Israele: la lotta anticancro priorità della ricerca in nanotecnologia

Israele, un dei paesi all'avanguardia nella ricerca della nanotecnologia, vuole investire nella loro applicazione sulle scienze della vita, in particolare nella lotta contro il cancro. “Israele ha conosciuto grandi successi questi ultimi anni nel settore della nano medicina, applicazione della nanotecnologia alla medicina” ricorda Simon Benita direttore della Scuola di farmacia dell’Università ebraica di Gerusalemme. Specialista mondiale di nano incapsulamento, sistema che permette di fare entrare in una capsula delle molecole minuscole, il professore Benita afferma che se “si investono ulteriori soldi nella ricerca sulle nano particelle, potremmo salvare più vite”.La nanotecnologia è applicata alle scienze della vita da 15 anni per sviluppare dei nuovi metodi di trattamento nell’organismo umano. La lotta contro il cancro è uno degli obiettivi prioritari delle ricerche in nano medicina. Secondo Benita, queste ultime hanno permesso in particolare di migliorare la qualità della vita di pazienti colpiti da malattie incurabili e aumentare il numero di donne curate dal cancro al seno.La possibilità di trattare un tumore puntando direttamente le cellule malate, senza conseguenza sul resto dell’organismo, potrebbe permettere di ottimizzare la chemioterapia. “Uno degli obiettivi dell’applicazione della nanotecnologia alla medicina è di aver meno effetti collaterali durante i trattamenti colpendo solo e unicamente le cellule danneggiate” spiega François Piuzzi, incaricato della missione al ministero francese dell’Insegnamento superiore e della Ricerca, ai margini di un congresso consacrato alle applicazioni della nanotecnologia alle scienza umane. Durante questo colloquio organizzato la settimana scorsa a Tel Aviv, dei ricercatori francesi e israeliani si sono incontrati per accelerare la cooperazione tra i due paesi in questo settore.“La Francia vuole accrescere la collaborazione nella nanotecnologia applicata alla salute, l’energia e l’ambiente” sottolinea Piuzzi. Questo ricercatore di grande esperienza precisa che “ottimi risultati ottenuti dai ricercatori israeliani aprono le porte verso risultati concreti nell’avvenire”. “La lotta non è vinta, ma l’utilizzo di nanotecnologie come nano vettori per trattare gli organi rovinati e anche per individuare delle malattie, può a lungo termine sconvolgere il settore della salute” ha pronosticato . “Per altro, capiamo sempre meglio come funziona il DNA grazie alla nanotecnologia che ci permette di manipolare cose sempre più piccole, con conseguenze a volte vicine alla fantascienza” ha proseguito. “La possibilità di iniettare nel sangue delle nano particelle suscettibili di curare delle infiammazioni, distruggere dei tumori cancerogeni e avere delle implicazione nel settore energetico” precisa il suo collega israeliano, che pensa che “Israele è una super potenza in questo settore”. Il professore Benita è il fondatore di una “start-up” farmaceutica nel settore dell’ oftalmologia, “Novagali Pharma”, che ha sviluppato una tecnologia chiamata nano- emulsione con cationici che permettono di utilizzare delle molecole terapeutiche e di liberare nelle zone del corpo di difficile accesso per i mezzi classici.Per Piuzzi uno dei ruoli del ministero dell’Insegnamento e della ricerca è di mettere in contatto i ricercatori e il dinamismo dei ricercatori israeliani è un segno incoraggiante per il futuro “. L’anno scorso , Israele ha presentato ad un migliaio di ricercatori venuti dal mondo intero le ultime innovazioni nel ambito del salone “Nano Israël”.http://www.focusmo.it/

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