domenica 4 dicembre 2011

Israele: quattro missili Katyusha lanciati dal Libano

Nella notte quattro missili Katyusha sono stati lanciati dal Libano verso il confine nord israeliano, causando danni ma nessuna vittima. Le prime dichiarazioni dai vertici dell'esercito di Israele è stato un chiaro riferimento all'incapacità del governo di Beirut di impedire il misfatto, definito come un "grave incidente".Per tutta risposta, l'artiglieria israeliana ha ribattuto sparando contro l'area dalla quale i Katiusha erano partiti. L'area in cui sono abbattuti più precisamente è la regione della Galilea, nei villaggi di Netùah e Ber'init, poco minuti dopo la mezzanotte. Il danno più grave l'ha creato il missile che ha colpito un deposito di gas, provocando un incendio: per i pompieri ci sono volute diverse ore per domarlo.Un portavoce militare di Tel Aviv ha ricordato che dall'ottobre 2009 non veniva sparati missili dal Libano. Secondo il quotidiano Haaretz, i servizi di sicurezza israeliani non avrebbero individuato in Hezbollah, il gruppo paramilitare legato al partito sciita libanese, i colpevoli dell'attacco, quanto più in una piccola cellula islamista palestinese dislocata sul territorio libanese.La risposta delle autorità libanesi parla di "assalitori sconosciuti" che avrebbero perpetrato e messo in atto questo attacco missilistico contro Israele. Il comando dell'esercito libanese aggiunge, inoltre, che le autorità stanno già indagando sull'incidente, dato che al momento non vi è stata alcuna rivendicazione da parte di gruppi terroristici.Negli ultimi anni, il confine tra Israele e Libano era rimasto relativamente tranquillo, anche se, considerata la situazione di conflitto a bassa tensione esistente tra i due Paesi, una possibile ripresa delle ostilità è sempre stata dietro l'angolo. A maggior ragione nell'ultimo periodo, ossia da quando, come conseguenza della primavera araba, la Siria si trova in una fase totale di crisi interna e le organizzazioni internazionali hanno inasprito le sanzioni contro il programma nucleare iraniano. http://it.ibtimes.com/

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