giovedì 26 gennaio 2012


Dan Wolman

M U S A N E W S Newsletter dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele

La cultura è l’arma più forte della democrazia Amos Luzzatto

Artisti israeliani in Italia in occasione del Giorno della Memoria 2012
• La scrittrice Nava Semel a Firenze, Perugia e Roma per presentare il suo ultimo romanzo “E il topo rise”, ed. Atmosphere Lo scrittore Nir Baram, autore di “Brave persone” (ed. Ponte alle Grazie), ospite delle università di Teramo e della Calabria Lo scrittore Abraham B. Yehoshua riceve la laurea honoris causa a Pisa Il compositore Noam Sherif presenta la sua opera “Akeda” al Teatro Comunale di Bologna La storica del cinema Ami Kronish e il regista Dan Wolman all’Università di Macerata in occasione del convegno “Germania - Israele, lo specchio della memoria”
In uscita in Italia il nuovo romanzo di Nava Semel E IL TOPO RISE La scrittrice israeliana in Italia per presentare il suo nuovo romanzo, pubblicato da Atmosphere e tradotto in italiano da Olga Dalia Padoa. Dal testo è stata tratta un’opera lirica ed è in preparazione il film.26 GENNAIO ore 20:30FirenzeTeatro Goldoni Via Santa Maria 13-15. Introduce la scrittrice la professoressa Ida Zatelli, dell’Università di Firenze.L’evento è organizzato dall’Associazione di amicizia Italia-Israele di Firenze in collaborazione con il Maggio Firorentino: http://www.maggiofiorentino.it/index.php?option=com_content&id=109 27 GENNAIO ore 17
Perugia Palazzo dei Priori, Sala della Vaccara. Evento è organizzato dall’Associazione di amicizia Italia Israele di Perugia. Introduce Nava Semel lo scrittore e traduttore Alon Altaras: http://www.perugiacircolodeilettori.it/?portfolio-item=alon-altaras-intervista-nava-semel-27-gennaio-ore-17-00-sala-della-vaccara-palazzo-dei-priori. 30 GENNAIO ore 18:00 Roma
Casa delle Letterature Piazza dell’Orologio 3. La scrittrice sarà presentata da Furio Colombo e Lia Levi http://www.atmospherelibri.it Il romanzo è scritto in 5 parti: storia, leggenda, poesia, fantascienza e diario, la creazione di un ciclo di 150 anni. Inizia, nel 1999, con la storia di una bambina di cinque anni, come racconterà alla nipote anni più tardi. La bambina è lei (ora la nonna) che fu affidata dai genitori ad una famiglia di agricoltori che vivevano in un remoto villaggio. Lei fu nascosta in una cantina di patate, al buio per circa un anno, con poco cibo, solo un topo in sua compagnia - e violentata ripetutamente dal figlio dei contadini. La seconda parte è il diario della nonna, che getta più luce sul racconto della superstite così come sul titolo del romanzo. Il topo, secondo il mito della creazione alternativa legate dalla nonna, ha chiesto che Dio gli conceda il dono della risata, ma ben presto si rese conto del più miserabile degli errori di Dio: "... In un mondo dove i bambini devono essere nascosti. [...] Il caos non è un semplice "difetto" incidentale, ma un completo collasso del sistema. Un mondo deve essere distrutto dalle fondamenta e ricostruito fin dall'inizio". La nipote condivide poi la storia della nonna con la sua insegnante e così facendo, si innesca una catena di eventi che risuonerà per decenni a venire. Nella terza parte, in cui una raccolta di poesie scritte sulla bambina e il topo è diffusa su internet, è seguita da un rapporto di ricerca (quarta parte), scritto nel 2099 da parte di un antropologo deciso a scoprire le origini del diffuso mito della "bambina e del topo". Questo capitolo è anche una riflessione sulla natura della memoria - la sua presenza persistente coscienza dell'uomo; i suoi effetti spaventosi; la possibilità di una susseguente speranza: "Una cicatrice storica non garantisce infatti che eventi orribili non si ripeteranno; l'esistenza della memoria può, tuttavia, concedere qualche speranza". La quinta parte è il diario del prete che salva la bambina dal campo di concentramento e che, nel tentativo di ristabilire la speranza e la fede in Dio e nell'umanità, scopre di avere perso le sue speranze.E il topo rise ha a che fare con gli orrori dell’Olocausto e con la comprensione della natura umana, con la necessità di dimenticare per sopravvivere, e con la necessità di ricordare, comunque.«E il topo rise è un libro unico. A differenza di altri libri sull'Olocausto che si concentrano solo sugli eventi storici terribili, il presente romanzo fa i conti con l'atto di ricordarli». Ebookee«Questo romanzo si fonde comunque in un’indimenticabile e commovente storia che risuona nei lettori per gli anni a venire. Sarà un classico in futuro, e non saremo sorpresi di vederlo inserito in elenchi di lettura richiesti sia alla media sia a livelli di scuola superiore». Large print ReviewsNava Semel (nata nel 1954 a Tel Aviv, Israele), laurata in Storia dell’Arte lavora come critico d’arte in programmi televisivi e radiofonici e per alcune riviste. Ha scritto poesie e romanzi per adulti e bambini, ha composto e tradotto fiction televisive e opere teatrali. Ha vinto numerosi premi, tra i quali l’American National Jewish Book Award di letteratura per l’infanzia, il 1994 Women Writer`s of the Mediterranean Award, il 1996 Israeli Prime Minister`s Award for Literature, il 1996 Austrian Best Radio Drama Award e il 1999 Ze`ev Award. Molti suoi racconti sono stati adattati per la televisione, il cinema e il teatro. Nava Semel è anche membro del Massua Institute of Holocaust Studies ed è membro del consiglio direttivo del Museo Yad Vashem.Da questo libro E il topo rise, è stata tratta un’opera lirica ed è in lavorazione l’adattamento cinematografico. Sito internet della scrittrice: http://www.navasemel.com/index.php?page_id=1&lang_action=change_lang&to_lang=e
Nir Baram il 26 gennaio all’Università di Teramo il 27 e 28 gennaio all’università della Calabria Università degli Studi di Teramo Viale Crucioli, 122 Università della Calabria Campus di Arcavacata via Pietro Bucci Arcavacata di Rende (CS) - Fondazione internazionale “Ferramonti di Tarsia” per l’amicizia tra i popoli Via D. Frugiuele, 11 Cosenza giovedì 26 gennaio, a Teramo, alle ore 10.00, nella Sala delle lauree delle due Facoltà, un convegno dal titolo “Ricordare la Shoah con le arti”.L’incontro all’Università di Teramo sarà dedicato alla Letteratura israeliana davanti alla Shoah, con la presentazione del libro di Nir Baram Brave persone (Ponte delle Grazie, Milano 2011).Gli interventi saranno di Emilio Cocco e Simone Misiani, della Facoltà di Scienze politiche, che affronteranno, rispettivamente, i temi I giovani, la memoria e l’identità e Un riferimento alla storia della memoria.Saranno infine Raffaella Morselli, direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione,e Simone Gambacorta, segretario del Premio Teramo, a parlare con l’autore, Nir Baram, del romanzo di cui saranno letti alcuni brani, accompagnati da interventi musicali curati da Paola Besutti, della Facoltà di Scienze della comunicazione ed eseguiti dall’Insieme strumentale Acquaviva. http://www.unite.it/UniTE/ Venerdì 27 gennaio, ore 14.30Università della Calabria, Sala stampa Centro congressi Aula Magna Nir Baram, insieme a Paolo Coen e Antonella Salomoni discutono sul tema “Razzismo ed antisemitismo nella Russia sovietica” http://www.unical.it/portale/portalmedia/2012-01/GDM_mod.pdf Sabato 28 gennaio, ore 9:30 Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia Nir Baram, Raccontare “Brave persone” a Ferramonti: raccontare me stesso Interventi programmati di Nadia Crucitti, Carlo Fanelli, Alessandro Gaudio, Bruna Mancini e Dina Smadar. Con la presenza e la partecipazione di Edith Gilboa, Rachel Porcilan e Joseph Wesel.
http://www.unical.it/portale/portalmedia/2012-01/GDM_mod.pdf
Abraham B. Yehoshua Conferimento della laurea honoris causa ad Abraham B. Yehoshua il 27 gennaio alla Normale di Pisa Lo scrittore terrà la sua lectio magistralis sul tema The Holocaust as Junction Venerdì 27 gennaio, ore 15.00 Scuola Normale Superiore Palazzo della Carovana Sala Azzurra Informazioni Relazioni esterne e-mail: relazioniesterne@sns.it
Noam Sheriff Il compositore Noam Sherif presenta la sua opera “Akeda” al Teatro Manzoni di Bologna. Lo spettacolo inaugura la stagione del Teatro Comunale di Bologna.La parola "Akeda" in ebraico ha un significato molto speciale. Non è semplicemente "un sacrificio", ma si riferisce specificamente alla famosa scena della Bibbia in cui Abramo porta Isacco per sacrificarlo al Signore. All'ultimo minuto Isacco è sostituito da una pecora.Il Signore ha provato Abramo e Abramo ha affrontato con coraggio disumano la più severa di tutte le prove.Il sacrificio di Isacco simboleggia molto bene una delle idee più significative nel giudaismo. A differenza della tragedia greca, il pensiero ebraico non accetta facilmente la tragedia. Gli eventi tragici sono considerati una sorta di "Purgatorio" verso una redenzione finale. Non solo la storia di Abramo, ma anche quella di Giobbe, produce il suo "lieto fine" con l’annesso canone morale.Questa composizione è stata scritta in memoria del defunto primo ministro israeliano Yitzhak Rabin il cui brutale assassinio mette un punto interrogativo su quanto dichiarato qui sopra Contrariamente a quanto raccontato nella Bibbia, il nostro Isacco fu sacrificato tragicamente. Alcuni potrebbero obiettare, però, che ha rischiato la vita sull'altare del processo di pace.Ho concepito l'opera musicale in memoria di Rabin come una passacaglia. Ho pensato che la passacaglia ha il vantaggio di andare di pari passo con la storia biblica nella sua evoluzione verso il sacrificio finale. Le variazioni segnano la strada che va dalle cose semplici a quelle complesse, disegnando nello stesso tempo l'immagine dell’uomo Rabin - un israeliano nato in Eretz Israel, un “Sabra”, un prodotto di una cultura molto antica e molto giovane, molto articolata e molto semplice, problematica e sicura di sé, allo stesso tempo. Tutto quessto è presente in un lavoro dove la semplicità delle forme e l’immediatezza dell’approccio sono le parole chiave.Come la passacaglia si muoveva in avanti, entivo profilarsi all'orizzonte le principali strofe di apertura del madrigale di Gesualdo "Moro, Lasso” (stampato a Genova). Sentivo che questo grido eloquente di angoscia si adattava perfettamente al mio stato d'animo. Le prime quattro armonie del madrigale si intrecciano come una sorta di "ritornello" per portare il lavoro alla sua pacifica conclusione.Il lavoro è stato commissionato da Teatro Carlo Felice di Genova dove è stato premiato nel settembre 1997 dal M ° Gary Bertini, al quale l'opera è dedicata.Noam SheriffVenerdì 27 gennaio, ore 20:30 Teatro Manzoni Bologna Via de' Monari, 2 http://www.tcbo.it/index.php?id=270&tx_eventmgmt_pi2[ev_id]=222&no_cache=1
Amy Kronish e Dan Wolman La storica del cinema Ami Kronish e il regista Dan Wolman all’Università di Macerata in occasione del convegno “Germania - Israele, lo specchio della memoria”Amy Kronish Quanto e come ha influito l'elaborazione della Shoah sulla formazione dell'identità nazionale di Germania e Israele, comunemente indicate l'una come la nazione dei carnefici, l'altra delle vittime? Su questo aspetto inedito è incentrato il convegno internazionale di studi "Germania-Israele. Lo specchio della memoria. Sviluppare un'identità nazionale pensando alla Shoah" organizzato per il 27 gennaio in occasione della Giornata della memoria dall'Università di Macerata – Dipartimento di Scienze storiche – insieme all'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea Mario Morbiducci e all'Anpi, con la collaborazione del Cine Teatro Itala e il patrocinio di Comune e Provincia di Macerata. La sera al Cinema Italia verrà proiettato il film "Floch" di Dan Wolman alla presenza del regista stesso. Ai lavori del convegno, che prenderanno il via alle 9.30 in Aula Magna presieduti dal professor Anton Giulio Mancino e introdotti dalla professoressa Paola Magnarelli, interverranno due relatori di eccezione: Amy Kronish, tra i più importanti storici e critici cinematografici, che parlerà delle questioni di memoria nel cinema israeliano contemporaneo, e il regista Dan Wolman. Al dibattito contribuirà anche Claudio Gaetani, dell'Università di Macerata e dell'Isrec, sul cinema tedesco fra muri materiali e barriere morali. Alle 14.30 inizierà la sessione pomeridiana presieduta da Gaetani stesso. Interverranno: Barbara Grüning dell'Università di Bologna su "Dimenticare e ricordare l'Olocausto. La ricerca di un'identità nazionale"; Claudio Vercelli dell'Istituto di studi storici Salvemini su "Una memoria incontenibile. Il rapporto tra Israele e la Shoah nelle dinamiche identitarie del conflitto israelo-palestinese"; Mara Cerquetti del'Università di Macerata su "Comunicare l'Olocausto. Jüdisches Museum Berlin e Yad Vashem Jerusalem: strategie e strumenti di gestione dei servizi al pubblico". Si prosegue in serata alle 21.15 al Cinema Italia con la proiezione del film "Floch" . Sarà presente anche il regista. SCHEDA DEL FILM "Floch" è un film tragicomico che racconta le vicissitudini di un sopravvissuto ai nazisti che, in Israele, perso il suo unico figlio in un incidente stradale, decide di divorziare dalla propria moglie, oramai, come lui, in età, per trovare una nuova compagna con cui mettere al mondo un nuovo discendente. La sua forte volontà di voler dare a tutti i costi una continuità alla propria vita dovrà fare i conti, però, con la singolarità della realtà israeliana, e da questo contrasto scaturirà più di un momento comico.Presentato in concorso a Venezia nel 1972, "Floch" è un autentico prodotto del movimento "Kayitz", la Nouvelle Vague israeliana, che si fece largo all'interno dell'industria cinematografica del Paese tra gli anni Sessanta e Settanta. Come l'originario modello francese, anche questo prese piede a partire da una forte intenzione dei cineasti che vi confluirono di andare contro tutto ciò che l'industria nazionale, spesso ricorrendo a un linguaggio cinematografico molto didascalico e semplicistico, proponeva al suo pubblico, per dare avvio a una nuova "estate", che è, appunto, il significato di "kayitz", parola nata dall'acronimo in ebraico di "giovane cinema israeliano" .http://www.unimc.it/notizie/germania-israele.-lo-specchio-della-memoria Informazioni Dipartimento di Scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio Università di Macerata Corso Cavour 2
Minna Scorcu Coordinatrice Ufficio Culturale Ambasciata di Israele

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