giovedì 26 gennaio 2012


La Rai mette i Testimoni in primo piano

Si intitola Le non persone ed è il primo film documentario in 3D girato ad Auschwitz. La pellicola, prodotta dalla Rai, è firmata dal giornalista del Tg1 Roberto Olla ed è stata presentata questa mattina nella sede di viale Mazzini alla presenza di numerosi giornalisti e leader ebraici tra cui il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna che, nel corso della riflessione seguita alla proiezione, ha ufficialmente annunciato la sottoscrizione con il ministero dell’Istruzione, ieri sera, di un protocollo che prevede l’insegnamento della Shoah in tutte le scuole italiane. Un momento storico per il sistema educativo italiano che si accompagna quindi idealmente al fondamentale lavoro dei testimoni nell’opera di trasmissione del ricordo.
Protagonisti del filmato, che andrà in onda una prima volta su Rai 1 per TV7 alle ore 23.25 di venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, sono sei sopravvissuti: Shlomo Venezia, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, Goti Bauer, Sami Modiano e Piero Terracina. Nelle loro parole, nella viva testimonianza sui luoghi della deportazione, il dolore di un'esperienza che ha segnato la loro esistenza ma anche la necessità ineludibile di raccontare alle nuove generazioni perché ciò non abbia più ad accadere. La proiezione dell’opera è stata preceduta dagli interventi del presidente della Rai Paolo Galimberti e del vicedirettore generale Antonio Marano, che hanno ribadito il grande sforzo compiuto per allestire una programmazione densa di appuntamenti dedicati alla Memoria in molte reti del servizio pubblico nazionale, e di Roberto Olla, che ha ringraziato uno per uno i sopravvissuti, tutti presenti in sala, ricordando come non pochi siano stati i momenti di disagio da loro provati nel corso delle riprese e soffermandosi quindi sulla loro straordinaria forza interiore, su quell’impulso che li fa comunque andare avanti e raccontare. Il film si apre con un omaggio ad Ida Marcheria, la grande testimone di origine corfiota scomparsa durante le fasi di lavorazione. Sullo schermo, grazie agli effetti del tridimensionale, scorrono immagini e pensieri che è quasi possibile toccare con mano. Ricordi di un passato che affiora tra le lacrime: gli occhi del dottor Mengele, l’ultimo saluto dato da Piero Terracina alla madre, la miracolosa salvezza di Sami Modiano nascosto nelle scolo delle latrine di una baracca. Sullo sfondo una Auschwitz immersa in una serenità quasi irreale, ma che i ricordi delle atrocità commesse riportano alla sua vera dimensione. Scorrono i titoli di coda, segue un lungo applauso e un momento di confronto cui prendono parte, oltre al presidente UCEI Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e il presidente della Fondazione Museo della Shoah Leone Paserman. Nell’occasione Pacifici ha ricordato i numerosi viaggi effettuati nei campi di sterminio assieme alle scolaresche romane ed ha invitato la stampa ad occuparsi con maggiore frequenza delle storie positive di cui si rendono protagonisti gli studenti una volta entrati in contatto con i deportati e con il loro coraggio. Prima di un veloce saluto degli stessi sopravvissuti, è poi Paserman a ricordare come la tutela della memoria passi inevitabilmente attraverso la ricerca e la formazione. “Un impegno – ha commentato – che il nascituro museo della Shoah di Roma ha da tempo assunto”.http://www.moked.it/

Nessun commento: