sabato 21 gennaio 2012

Iran: Generale Usa in Israele per convincere a linea comune

Dempsey incontra Netanyahu e Barack

(ANSA) - TEL AVIV - La necessita' di ''rafforzare le comunicazioni'' fra Israele e Usa sui principali dossier d'interesse comune e' stata sottolineata oggi dal capo degli stati maggiori riuniti, generale Martin Dempsey, nell'ambito di una visita nello Stato ebraico incentrata secondo i media sulla temuta questione dei programmi nucleari dell'Iran.Dempsey - che ha incontrato a Tel Aviv il suo omologo israeliano, generale Benny Gantz, e il ministro della Difesa, Ehud Barak, prima di essere ricevuto a Gerusalemme dal presidente, Shimon Peres, e dal premier, Benyamin Netanyahu - ha osservato dinanzi ai giornalisti il piu' stretto riserbo sul tema iraniano, evitando qualsiasi dichiarazione esplicita nel giorno in cui dall'Europa rimbalzava la notizia di una possibile ripresa a breve dei colloqui '5+1' con Teheran. Vi ha fatto tuttavia un riferimento indiretto a margine del faccia a faccia con Barak notando che Stati Uniti e Israele ''hanno molti interessi in comune nella regione (mediorientale)''. E che ''in una fase molto movimentata come quella attuale devono continuare a coordinarsi reciprocamente, quanto piu' possibile meglio''.Peres e Netanyahu hanno piu' tardi convenuto con l'ospite sull'importanza dell'alleanza strategica con Washington. Ma solo il presidente ha fatto in pubblico un riferimento (fugace) all'Iran, affermando che i piani nucleari della Repubblica islamica costituiscono un problema ''non solo per Israele e Stati Uniti, bensi' per tutta la comunita' internazionale''.La visita di Dempsey si svolge sullo sfondo di un clima inquieto, alimentato dal riemergere di voci anche su una ipotetica opzione militare nei confronti dell'Iran. Opzione che la leadership Usa non esclude formalmente, ma che - stando ai media israeliani - non e' giudicata per ora matura a Washington e che comunque Casa Bianca e Pentagono non sembrano voler lasciare nella mani dell'autonoma valutazione d'Israele.Fonti militari citate oggi dalla stampa locale spiegano senza elaborare che e' in ogni caso interesse condiviso dei due Paesi che Teheran ''prenda sul serio'' il moltiplicarsi dei moniti sulle possibili ''gravi conseguenze'' dei suoi piani nucleari.Nei giorni scorsi il vicepremier israeliano (ed ex capo di stato maggiore) Moshe Yaalon - un 'falco' della destra di governo - ha contestato come insufficiente l'inasprimento delle sanzioni internazionali verso l'Iran, criticando apertamente l'amministrazione Obama. Ma il piu' moderato (e piu' autorevole) Ehud Barak ha poi corretto il tiro, assicurando che Israele resta per il momento ''lontano da ogni decisione'' su un eventuale attacco militare contro obiettivi iraniani.

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