La posta in gioco è sul miliardo di dollari. Le industrie della difesa italiana e sudcoreana stanno ingaggiando una furiosa competizione per vendere i propri addestratori militari a Israele. Fino a oggi, secondo quanto riportava il quotidiano israeliano Haaretz, Tel Aviv era orientato a sostituire i vecchi A-4 Skyhawk della statunitense McDonnell Douglas, utilizzati dalle ‘Tigri volanti’ del 102° squadrone dell’aeronautica israeliana con l’Aermacchi M-346 come velivolo per formare i nuovi piloti dei cacciabombardieri e come mezzo di supporto alla guerra elettronica.Oggi Seoul ha rilanciato in grande stile, offrendosi di acquistare un robusto quantitativo di armi e sistemi di difesa israeliani se Israele acquisterà i suoi velivoli supersonici T-50. Il volume di affari per questo ‘scambio’ si aggira sugli 1,6 miliardi di dollari. Una controfferta che includerebbe anche il pubblicizzato Iron Dome, sistema di difesa missilistica installato per prevenire il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza. La nuova proposta sudcoreana include anche altri progetti, come la conversione di apparecchi, lo sviluppo di un caccia coreano e di elicotteri e satelliti. Ma per la decisione finale – riporta Haaretz – bisognerà attendere almeno un mese.Per la scelta del nuovo “addestratore”, Tel Aviv si baserà su valutazioni geo-strategiche ed economiche. “Le imprese israeliane hanno fatto ingresso nel mercato coreano con i loro velivoli senza pilota UAV e con gli aerei radar e un ordine dei T-50 potrebbe rappresentare il prossimo passo per rafforzare l’interscambio tra i due paesi”, scrive il quotidiano Usa Defense Industry Daily News, ripreso dal giornalista Antonio Mazzeo, esperto di questioni militari. L’Italia però, potrebbe essere il trampolino per un maggiore posizionamento israeliano sui mercati europei. “Sotto il Primo ministro Berlusconi, le relazioni sono state amichevoli, e l’Italia è stato un alleato di supporto. Israele ha bisogno di lei in Europa, che non è un grande mercato per il settore della difesa, ma è il suo principale mercato per le esportazioni in genere. L’Europa diventa ancora più importante a seguito della scoperta di enormi riserve di gas a largo delle coste israeliane nel Mediterraneo. Quel gas dovrà essere esportato e l’Europa dovrebbe essere la sua area di destinazione”.http://www.eilmensile.it/
mercoledì 25 gennaio 2012
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