A volte basta un calcio a un pallone in Israele per scatenare un uragano in Palestina.Ali Khatib, centrocampista palestinese di 22 anni, ha pensato di far valere le proprie qualità andando a fare un provino per una squadra israeliana, l’Hapoel Haifa. Ha così varcato il confine, si è allenato con la nuova squadra e ha ottenuto subito un contratto.TRASFERIMENTO NON CONSENTITO. Peccato che non avesse avvertito la sua attuale squadra, il Jabal Mukaber, club di Gerusalemme Est a cui il giocatore era legato da un precedente contratto.Abile a impostare il gioco in campo, Ali Khatib si è scoperto incapace di gestire il suo passaggio in Israele, visto che ha scelto di lasciare la Palestina a fine gennaio, proprio nella settimana in cui i rappresentanti dei due popoli stavano cercando di riallacciare i negoziati, dopo che il dialogo si era interrotto bruscamente nel settembre 2010.BANDIERA DELLA NAZIONALE. Eppure il centrocampista avrebbe dovuto immaginare che sarebbe successo il finimondo. Prima di tutto, perché Ali Khatib in Palestina non è un giocatore qualsiasi. È una bandiera.Con la maglia della nazionale - fondata nel 1962, ma riconosciuta dalla Fifa solo nel 1998 - ha già disputato le partite di qualificazione al Mondiale del 2014 e alle Olimpiadi di Londra 2012, segnando i gol decisivi nelle vittorie contro Sudan e Bahrain.La questione nelle mani della Fifa che deve trovare una soluzione La guerra tra le Federazioni calcistiche di Palestina (Pfa) e Israele (Ifa) in realtà risale agli Anni 70. Fino al 1974, la nazionale israeliana giocava nella Confederazione asiatica, ma sotto la pressione della Lega araba ne fu estromessa. Dieci anni dopo ha ottenuto l’ingresso nella Uefa, l'associazione dei club d'Europa.Così la vicenda di Ali Khatib è solo l'ultimo scontro in ordine di tempo tra Pfa e Ifa, tanto che il caso è arrivato fino alla Fifa - interpellata da entrambe le Federazioni - che deve dirimere la questione sulle proprietà del giocatore, visto che i club coinvolti ne rivendicano l'appartenenza.Il Jabal Mukaber sostiene che il giocatore avesse siglato un contratto di quattro anni, l’Hapoel Haifa e la Federcalcio israeliana (Ifa) ribattono che Khatib è registrato come giocatore a Tel Aviv dalla stagione 2001-02.La Fifa potrebbe dare ragione a Israele, visto che Ali Khatib ha militato in una squadra di Gerusalemme Est senza chiedere l'autorizzazione alla Ifa.
NAZIONALE PER AVERE VISIBILITÀ. In Palestina sono convinti che al centrocampista abbiano promesso una convocazione nella nazionale israeliana per assicurargli un maggiore visibilità e magari un ingaggio in un club europeo. Come accade per i giocatori dell'Irlanda del Nord, che possono essere convocati dall'Eire, anche per Palestina e Israele vale infatti la regola consentita dalla Fifa.«Il fatto che non ci siano rapporti ufficiali tra le associazioni di calcio israeliana e palestinese non significa che le squadre israeliane possano portarci via i giocatori», ha commentato stizzito Mohammed Issa, allenatore del Jabal Mukaber.La replica è stata firmata da un dirigente dell’Hapoel, Noam Regev: «Volete solo farvi pubblicità».Da febbraio una lista di categorie autorizzate a entrare in Israele Ovviamente, la partita tra Israele e Palestina non si gioca solo sui campi da calcio. Dopo i colloqui alla Casa Bianca del settembre 2010, i negoziati di pace tra i due Paesi sono ormai fermi da 15 mesi.Il 3 gennaio in Giordania c’è stato il primo faccia a faccia tra la delegazione palestinese e israeliana, nel tentativo di riprendere i colloqui. Dopo tre riunioni, l’Autorità nazionale palestinese ha stabilito che i negoziati fossero «chiusi».Il 2 febbraio, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «di revocare il blocco della Striscia di Gaza» perché «alla gente sia data libertà di movimento».LIBERTÀ DI MOVIMENTO PER IL CALCIO. La lista delle categorie di persone a cui è permesso di lasciare Gaza, entrare in Israele e nella Regione di Samaria e di Giudea preve anche la «entrata di giocatori di calcio».Ali Khatib, quindi, può entrare e uscire liberamente da West Bank. Ha un permesso che gli concede la possibilità di spostarsi. E come arabo-israeliano può anche scegliere in quale nazionale giocare.Dopo l'esordio con la maglia della Palestina, Ali Khatib ha preferito quella di Israele e ha pure negato di aver firmato un contratto per il Jabal Mukaber, definendo il campionato palestinese «un torneo amatoriale».GIÀ TRE GOL CON IL NUOVO CLUB. Tal Banin, primo calciatore israeliano ad aver giocato nella serie A italiana (nel Brescia) e ora tecnico dell’Hapoel Haifa, è entusiasta del suo nuovo centrocampista. Gli israeliani non hanno infatti atteso il giudizio della Fifa e lo hanno già tesserato facendolo esordire. Ali Khatib ha dimostrato di saper reggere la pressione del suo gesto eclatante, siglando tre gol in altrettante presenze con la sua nuova maglia. 20 Febbraio 2012, http://www.lettera43.it/
martedì 21 febbraio 2012
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