domenica 12 febbraio 2012

Pagine Ebraiche, versione 2.0

Il primo a diventare follower è stato Kosher Kingdom, un supermercato glatt kosher in quel della Florida. Come e perché un negozio di alimentari a un oceano e decine di migliaia di chilometri di distanza abbia scelto di seguire il profilo Twitter di Pagine Ebraiche, ancora durante la sua fase di sperimentazione, è un mistero del mare magnum del web 2.0 in cui la nave Pagine Ebraiche fa ora il suo debutto. In compagnia di Italia Ebraica, il mensile di voci dalle Comunità, e di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, oltre che delle news del notiziario quotidiano online l’Unione Informa e del Portale dell’ebraismo italiano www.moked.it. Tanti servizi in più per il lettore, a cominciare da un’applicazione che consente di leggere e consultare le testate dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane direttamente all’interno Facebook. D’altra parte lo dicono le statistiche. Ma anche l’esperienza. In Italia si naviga sempre di più su internet. E sempre più tempo è trascorso sui social network. Secondo il Social Media Report 2011 compilato da Nielsen, società internazionale che si occupa di analisi di mercato, gli italiani infatti passano sui social network circa un terzo del tempo che trascorrono online. Superando persino gli americani che limitano la socializzazione virtuale al 25 per cento dei loro minuti sul web. Facebook, geniale invenzione del 26enne Mark Zuckerberg, conta 800 milioni iscritti in tutto il mondo e 21 milioni in Italia, un terzo della popolazione, secondo le ultime statistiche, che annoverano il Belpaese all’undicesimo posto per numero di utenti (il primato va agli Stati Uniti, con 157 milioni). Un trend in costante aumento. D’altronde l’annuario virtuale più famoso del mondo, al suo ottavo compleanno, rappresenta un mezzo potentissimo per rimanere in contatto con amici lontani, farsi un po’ i fatti degli altri, dedicarsi a giochi e varie attività ludiche. E leggere i giornali. Provare per credere. Grazie all’applicazione sviluppata da Paperlit, azienda leader italiana nello sviluppo di sfogliatori virtuali, un cuore a Cagliari e l’altro nella leggendaria Silicon Valley, che ha portato su tablet e smartphone decine di grandi testate italiane e internazionali, e che ha curato anche l’app di Pagine ebraiche. “In tutto il mondo i giornali hanno cominciato a creare la propria fan page su Facebook, e a rendere fruibili una parte dei propri contenuti proprio attraverso i social network - spiega Mario Mariani di Paperlit - Da qui abbiamo pensato di portare il modello del social reader a un livello successivo, partendo dall’esperienza che abbiamo accumulato nelle applicazioni per tablet. Rispettando quindi quello che è il nostro principio di base: che i giornali digitali sono più apprezzati quando hanno il formato originario”. Paperlit è la prima al mondo a proporre un prodotto del genere. Prodotto che in pochissimo tempo ha già riscosso grande successo, se è vero che decine di giornali e riviste si preparano a lanciare questa nuova forma di social reader (in Italia a essere pionere insieme a Pagine Ebraiche è il Fatto quotidiano, che ha debuttato a metà gennaio). Oggi il giornale dell’ebraismo italiano è dunque interamente leggibile dalla propria posizione Facebook, completo dei contenuti multimediali, della possibilità di zoommare o di scorrere le pagine per una visione di insieme, dell’archivio completo degli arretrati. Ma non è questa l’unica novità. Cosa andrà nel notiziario di metà giornata? Chi sarà il personaggio dell’intervista del mese su Pagine ebraiche? Quali sono le news delle realtà ebraiche del Paese? Solo alcune delle domande a cui risponderanno i cinguettii più famosi del web, quelli di Twitter. Fondato nel 2006 da Jack Dorsey, il social network formato 140 caratteri, non rilascia statistiche ufficiali ma si calcola ormai abbia raggiunto i 200 milioni di iscritti nel mondo, di cui 2.4 in Italia, dove al dicembre del 2011 si contava lo scambio di 200 tweet al minuto. Twitter è sia un social network che un microblog e nel mondo dell’informazione ha avuto particolarmente presa considerando il numero sempre crescente di giornali e giornalisti che utilizzano attivamente il proprio profilo. A cui da ora si aggiungono Pagine Ebraiche, DafDaf e Italia Ebraica, che si trovano @paginebraiche, @italiaebraica e @ciaodafdaf, con aggiornamenti sempre a portata di smartphone. Non potevano poi mancare, nel Faccialibro, le pagine di cui diventare fan, per rimanere aggiornati in tempo reale su cosa bolle in pentola in redazione, con link, foto e molto altro. Le pubblicazioni dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane entrano dunque a pieno titolo nel mondo del web 2.0. Per avvicinarsi sempre più ai propri lettori. E per offrire loro un servizio prezioso: avere un’ottima scusa per passare ancora più tempo nella piazza virtuale senza sentirsi un perdigiorno. Rossella Tercatin, Pagine Ebraiche, febbraio 2012

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