Gaza: Jihad islamica esulta dopo sfida a Israele
(di Sami al-Ajrami) (ANSAmed) - GAZA - Migliaia di sostenitori della Jihad islamica sono sfilati la scorsa notte nella centrale via Omar al-Mukhtar di Gaza esultando per il ''successo'' conseguito in quattro giorni di confronto armato con Israele, conclusosi con una tregua mediata dall'Egitto. I dimostranti - che sventolavano le bandiere nere della organizzazione ed ostentavano armi - hanno poi sentito un messaggio di congratulazioni del loro leader Ramadan Shallah, che parlava al telefono da Damasco. La 'Jihad' (la guerra santa islamica) proseguira' senza esitazioni fino alla liberazione dell'intera Palestina, ha ribadito. Shallah si e' richiamato alla ideologia della organizzazione, fondata nel 1978 da Fathi Shkaki su ispirazione della rivoluzione khomeinista in Iran e in dissidio con i Fratelli musulmani egiziani, da cui in seguito sarebbe scaturito Hamas. Una delle differenze fra queste formazioni, ha spiegato ad ANSAmed l'analista Muhammed Hijazi, e' che negli anni di formazione, mentre i Fratelli musulmani erano impegnati a disseminare l'Islam nelle societa' in cui operavano (mediante scuole, moschee, societa' caritatevoli), la Jihad islamica metteva gia' l'accento sulla necessita' di una lotta armata ad oltranza contro la occupazione israeliana, ed organizzava prime cellule armate. Solo a partire dalla prima intifada (1987), prosegue Hijazi, Hamas avrebbe pure avvertito la necessita' di dotarsi di un proprio braccio armato: le Brigate Ezzedin al-Qassam, che oggi sono forti di 15 mila uomini.Costruito secondo il modello degli Hezbollah libanesi, il braccio armato della Jihad islamica (Brigate al-Quds) conta 5.000 uomini ben addestrati, malgrado non dispongano di basi permanenti e siano costretti ad esercitarsi in zone aperte, scelte in base alla loro disponibilita'. Secondo l'intelligence di Israele, si tratta di una formazione comunque da non sottovalutare, capace teoricamente di colpire da Gaza anche la periferia di Tel Aviv con missili al-Fajr. La identita' del suo comandante e' segreta. Il controllo organizzativo sulle Brigate al-Quds e' gestito da Khaled al-Batash, mentre il leader politico della organizzazione a Gaza e' Nafez Azzam.Per ragioni ideologico-religiose, i rapporti con Hamas non sono facili. Hamas vede nella Jihad islamica una organizzazione insidiosa: un 'veicolo' usato dall'Iran per diffondere nella Striscia l'Islam sciita. Questo fenomeno finora coinvolge poche centinaia di individui, ma gli uomini di Ismail Haniyeh sono determinati a debellarlo, anche con la forza se necessario. I membri della Jihad islamica continuano a professarsi sunniti, ma talvolta esprimono tolleranza verso quanti vogliano abbracciare la corrente sciita.Adesso a Gaza Jihad islamica e Hamas sono impegnati a riesaminare i rispettivi rapporti di forza, dopo quattro giorni di violenze in cui i primi hanno lanciato almeno 200 razzi verso Israele (e perduto una ventina di miliziani) mentre i secondi si sono limitati a seguire a distanza gli sviluppi.
Nessun commento:
Posta un commento