venerdì 20 aprile 2012

Dallo sport alla bonifica dei campi minatiI militari pugliesi in Libano per la pace

Nella base di Shama impegnati 1100 uomini e donne Dal 2006 «liberati» cinque chilometri quadrati di terreno

SHAMA - Sta ormai volgendo al termine la missione in Libano per i militari pugliesi della Brigata Pinerolo di Bari che, dal novembre dello scorso anno, sono «ospiti» della base di Shama nel sud del «Paese dei cedri». Una missione importante e delicata: a loro è affidata la gestione della zona ovest del Libano alle dirette dipendenze del generale di brigata Carlo Lamanna.Attualmente in Libano sono impegnati 1100 militaridi cui oltre l'80 per cento pugliesi. Uomini e donne della Puglia che, negli ultimi sei mesi, hanno garantito la «sicurezza» sulla Blue Line, la linea che in futuro potrebbe divenire il confine tra Libano e Israele. Dai pochissimi giorni ospiti anche noi nella base di Shama abbiamo avuto netta la sensazione che, qui la presenza dei militari italiani e di Unifil è quanto mai necessaria e importante. La loro presenza, infatti, evita che i due paesi possano tornare in guerra. Qui non si parla ancora di pace, ma di tregua. Una tregua assicurata proprio dai militari con il casco blu e, in particolare, in questo momento dai militari pugliesi della brigata Pinerolo. Uomini e donne della Puglia che non solo assicurano il mantenimento della tregua tra i due paesi, ma operano - quanto viene richiesto - anche in supporto alla popolazione del Libano.Numerose, infatti, le iniziative svolte in questi ultimi sei mesi in molte zone del paese. L’ultima, solo alcuni giorni fa quando la brigata Pinerolo ha organizzato nella splendida cornice di Tiro - una delle città del Libano che ricorda la potenza di Roma antica - una corsa che ha visto la partecipazione di 330 runners, di cui 175 militari di Unifil e delle forze armate libanesi e 155 atleti di associazioni sportive locali. «Run together, run for peace» il titolo della manifestazione. Con la pettorina numero uno il generale di brigata Carlo Lamanna che, presentando la manifestazione ha sottolineato che «correre insieme alla popolazione libanese per la pace è il raggiungimento di un importante traguardo. Oggi, infatti, ogni peacekeeper sa che il nostro primo dovere è costruire un futuro di libertà e pace. La nostra presenza oggi è la testimonianza dell’unità del nostro intento». E allora ecco perché non sorprende ascoltare le attività svolte, per esempio, dai militari del genio, presenti in Libano con una folta delegazione dell’11° Genio Guastatori di base a Foggia. Uomini e donne del genio stanno operando lungo la Blue Line realizzando dei corridoi dove poi vengono posizionati i Blue Pillar i punti di riferimento di quella che un giorno potrebbe diventare la nuova linea di confine tra Libano e Israele.Un lavoro difficile perché la Blue Line si trova nella zona dei campi minati posizionati da Israele durante le sue azioni di ripiegamento. Con il passare del tempo e a causa delle condizioni metereologiche quei campi minati, pur se indicati in mappe, hanno cambiato la loro posizione sul terreno divenendo cosi un pericolo per la popolazione locale ma anche per i militari impiegati lungo la linea blu. Dal 2006 ad oggi i militari hanno bonificato cinque chilometri quadrati di quest’area trovando e bonificando oltre 3500 mine. «Ma il lavoro - come ha sottolineato il tenente colonnello Antonio Micunco dell’11° Genio Guastatori - qui non è ancora finito». E quelli dell’11° Genio Guastatori sono i militari che fino a qualche mese fa erano impegnati a Montaguto, per liberare la strada e la ferrovia dalla frana: oggi, invece, sono operativi fuori dalla loro terra, dalla loro Capitanata, dalla loro Puglia. Sono qui in Libano, ma sono sempre loro. Stessi volti, stesse divise, stesso impegno, stessa passione.Luca Pernice18 aprile 2012, http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/

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