domenica 29 aprile 2012

 Earth Day – In Israele carta riciclata e luci spente


Luci spente ieri sera alle otto in oltre venti città israeliane in occasione dell’Earth Day, la Giornata della Terra, dalla Città vecchia di Gerusalemme ai grattacieli di Tel Aviv. L’appuntamento per sensibilizzare l’opinione pubblica e i leader mondiali alla protezione dell’ambiente, inventata 42 anni fa dal senatore americano Gaylord Nelson è oggi una delle ricorrenze più celebrate del mondo, con eventi in oltre 180 paesi e la partecipazione stimata a un miliardo di persone. Non soltanto luci spente, ma anche tante altre iniziative in Israele: concerti, gruppi di volontari a pulire le spiagge, lezioni del ministro della protezione ambientale Gilad Erdan nei licei “L’educazione ambientale è educazione ai valori sionisti, che mette le nuove generazioni in contatto con l’ambiente in cui vivono e le spinge a pensare e agire per il futuro”. Anche al Kotel sono stati distribuiti foglietti di carta riciclata per scrivere i bigliettini che si infilano tra le pietre millenarie del muro. L’Earth Day è stata un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte della protezione ambientale nel paese, evidenziandone luci e ombre. Diversi progetti del Ministero dell’Ambiente stanno incontrando grosse difficoltà, come la legge che obbliga le industrie a utilizzare, per gli imballaggi dei prodotti, almeno una certa percentuale di materiale riciclabile, e il miglioramento delle reti del trasporto pubblico per disincentivare l’uso delle automobili, che in Israele sono una delle cause principali di inquinamento dell’aria. Anche il sistema generale di raccolta differenziata non decolla. Eppure non mancano i segnali positivi: il riciclo delle bottiglie di plastica, il primo progetto di smistamento dei rifiuti promosso in Israele, ha raggiunto il 72 per cento. Il mese scorso un serbatoio di ammoniaca è stato rimosso dall’area della Baia di Haifa. E la Knesset ha approvato una legge che obbliga le industrie ad adottare gli standard dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in materia di report sull’impatto ambientale. In un’intervista al quotidiano israeliano Maariv, Erdan si è detto conscio del fatto che ci sono tanti settori in cui Israele deve migliorare molto “Ma penso che la consapevolezza dei problemi stia aumentando – ha concluso – Siamo sulla buona strada”. Rossella Tercatin – twitter @rtercatinmoked, http://moked.it

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