martedì 1 maggio 2012
Al partigiano Rinaldo Laudi la medaglia d’oro al valore civile
Nei giorni scorsi si è ricordata la medaglia d’oro al valore civile
che il Capo dello Stato consegnò nel 1964 all’Unione della Comunità
Ebraiche Italiane.Quest’anno, il 24 aprile, alla vigilia della Festa della Liberazione, il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato la
medesima onorificenza ad un valoroso combattente e partigiano ebreo, il
medico torinese Rinaldo Laudi.Nato a Torino nel 1908, Rinaldo Laudi si si laureò a pieni voti in
medicina e chirurgia nel novembre del 1931 e si specializzò poi col
massimo dei voti e lode in chirurgia. Partecipò come ufficiale medico
alla campagna d’Africa orientale e a Mogadiscio fondò un piccolo
ospedale per i locali. In quanto ebreo, nel 1938 fu espulso
dall’ospedale Mauriziano di Torino; in seguito fu accolto a Piacenza
nella clinica privata del prof. Arnaldo Vecchi che gli fu sempre vicino
fino alla fine.Nel gennaio del ‘44 Laudi si unì ai partigiani di Giustizia e
Libertà. Con il nome di battaglia “Dino” assunse la direzione dei
Servizi sanitari della I Divisione Piacenza. Esattamente un anno
dopo, nel corso di un rastrellamento fu catturato ed incarcerato a
Piacenza e il 25 gennaio prelevato dal carcere con altri partigiani. Di
lui non si seppe più nulla.Sulla base al decreto del 2 gennaio 1958 la medaglia d’oro al valore
civile viene assegnata come premio per “atti di eccezionale coraggio che
manifestano preclara virtù civica” segnalandone “gli autori come degni
di pubblico onore”.Nella motivazione che accompagna l’assegnazione della medaglia d’oro a Rinaldo Laudi si legge: “Medico
di origine ebraica, di elevate qualità umane e civili, nel corso
dell’ultimo conflitto mondiale si prodigò, con eccezionale coraggio e
incurante del grave rischio personale, nella generosa ed infaticabile
opera di assistenza e cura dei civili, militari e partigiani in
condizioni estremamente disagiate, in ospedali e casolari di montagna
piacentini. Catturato dai nazifascisti mentre prestava soccorso ad un
partigiano ferito, veniva rinchiuso nelle carceri di Piacenza e
successivamente prelevato e barbaramente ucciso. Mirabile esempio di
umana solidarietà e di altissima dignità morale, spinte fino all’estremo
sacrificio. 1944/1945 – Piacenza.In assenza di eredi diretti, la medaglia a Laudi è stata consegnata
alla città di Torino. Il premio è stato ritirato dall’assessore Spinosa.Alla cerimonia al Quirinale erano presenti le due nipoti, Bruna e
Luciana Laudi, alle quali va il merito di aver ricordato pubblicamente
la figura e il sacrificio compiuto dallo zio, combattente ebreo per la
libertà dell’Italia.Nella foto: Giorgio Napolitano e Luciana Laudi con il nipote. http://www.mosaico-cem.it/
Etichette:
Abbiamo scelto.....
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento