mercoledì 30 maggio 2012

l'arrivo di Gauck in Israele
Israele tra Grass e Gauck

Gauck arriva in Israele, con un bagaglio troppo pesante. La visita del presidente della Repubblica tedesca giunge in un momento critico dei rapporti tra tedeschi e israeliani. Rapporti che non sono mai stati normali, né possono esserlo. Criticare il governo di Tel Aviv potrebbe essere legittimo, ma è difficile per tutti, impossibile per i tedeschi. L’Olocausto non può essere rimosso.Seguii Willy Brandt nel 1973, la prima visita in assoluto di un Cancelliere tedesco in Israele. All’aeroporto lo accolsero con cartelli su cui era scritto: «Benvenuto Willy! Ma Brandt non è un tedesco». Non un tedesco come gli altri. Ed oggi, secondo un sondaggio, il 58 per cento dei tedeschi non condivide la politica di Tel Aviv. Un altro sondaggio di qualche anno fa, ma non troppo vecchio, rilevava che oltre il 60 per cento dei cittadini in Germania riteneva Israele una minaccia per la pace nel mondo. Per alcuni, questi giudizi esprimono un sentimento antisemita. Per altri non bisogna confondere la critica a un governo con il razzismo.E Gauck, dopo aver compiuto un’altra visita problematica in Olanda il mese scorso, dovrebbe far dimenticare la poesia di Günter Grass, versi in cui il Premio Nobel due mesi fa riteneva le bombe atomiche, forse 800, in mano agli israeliani più pericolose dell’unica bomba dell’Iran, sempre che Teheran abbia una bomba, o che l’avrà. Grass altro antisemita perché a 17 anni indossò la divisa delle SS?Dieter Graumann, presidente del Consiglio ebraico in Germania, si «augura maggior comprensione da parte dei tedeschi», ma una parte dell’opinione pubblica chiede a Gauck di non dimenticare i diritti dei palestinesi. E l’intellettuale tedesco e ebreo Michale Wiolffsohn ha scritto: «Israele è diventata una parte trascurabile nella politica estera di Berlino». Niente affatto facile per Gauck, anzi una visita quasi impossibile, a 67 anni dalla fine della guerra. «La lealtà non è in contraddizione con la critica», commenta lo scrittore israeliano David Grossmann.http://qn.quotidiano.net/

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