Ahmedinejad all’ONU: l’ennesima farsa Masada
domenica 30 settembre 2012
Proprio mentre in Israele si osservava il giorno più sacro del calendario ebraico, quello dell’espiazione o dello Yom Kippur, con una tempistica che definire sospetta è un
eufemismo, è salito sul palco dell’ONU uno dei leader più controversi
della storia recente, il presidente della repubblica islamica dell’Iran
Mahmud Ahmedinejad.
Il suo discorso, come tradizione, è stato a tratti
veemente e pieno di retorica nella difesa delle politiche portate avanti
dal governo degli Ayatollah. Poi, come previsto e prevedibile,
Ahmedinejad si è scagliato contro Israele con accuse pesanti come quella
che israeliana sarebbe la regia delle pressioni internazionali che la
sua nazione subisce intorno al programma nucleare. Come ciliegina sulla
torta ha poi affermato che l’Iran si sente costantemente minacciata dai
barbari sionisti ma che la grande nazione iraniana saprà come rispondere
colpo su colpo a ogni attacco. Ha accusato inoltre i barbari sionisti
(ha abusato di quest’aggettivo, probabilmente qualcuno gli deve aver
suggerito che è di grande effetto) delle continue minacce di
bombardamento ed ha avvertito su quelle che potrebbero essere le
tragiche conseguenze. Fra una cosa e l’altra Ahmedinejad è riuscito
anche a prendersela con tutto l’occidente che, con la scusa di ragioni
umanitarie e il desiderio di mettere ordine, ha causato la morte di
migliaia di persone innocenti sia in Iraq che in Afganistan. Proprio
queste loro azioni sono la causa dei problemi umanitari che affliggono
quelle regioni.Martedì aveva parlato il presidente Usa Barak Hussein Obama che,
riferendosi proprio all’Iran, da una parte aveva detto che non avrebbe
permesso a Teheran di possedere l’arma atomica, mentre dall’altra si è
ben guardato dal dettare le linee guida della sua politica e quali
sarebbero stati i limiti che avrebbero convinto Washington a intervenire
militarmente. Rimanendo esattamente sulle sue ambigue posizioni di
sempre dove le sue vere intenzioni restano un mistero. Prima di lui
aveva preso la parola il segretario dell-ONU Ban Ki Moon che ha
avvertito, durante il suo breve discorso, sia Israele che l’Iran sul
fatto che sono inaccettabili accuse e minacce fra due nazioni che fanno
parte della sua organizzazione.Tornando al discorso di Ahmedinejad possiamo dire
che, in grandi linee, si è trattato del remake di quelli che lo stesso
ha tenuto ultimi anni, discorso riveduto e corretto a seconda delle
novità che ci sono state nel frattempo. Accusare però Israele di essere
minacciosa nei confronti dell’Iran ha di per sé qualcosa di comico, il
classico toro che dice cornuto all’asino. Dopo tutti i comizi che ha
tenuto negli ultimi anni davanti a folle bibliche, discorsi che
cominciavano con il grido: “Morte ad Israele” e finivano con grido:
“Morte ad Israele” e che nel mezzo spiegava, fra una negazione e l’altra
dell’olocausto, perché “l’entità sionista” doveva sparire dal medio
oriente e dalla faccia della terra, Ahmedinejad ha la faccia tosta di
affermare davanti ai rappresentanti del mondo intero di sentirsi
minacciato. Pensa che qualcuno possa credergli? Di chi erano i missili
Shab 3, con una gittata utile a colpire Israele in ogni suo punto, che
sono sfilati a Teheran durante la festa della rivoluzione con i cartelli
in farsi e inglese, che inneggiavano alla distruzione dello stato
ebraico? Chi arma, addestra e finanzia i terroristi di Hetzbollah che
sono diventati una delle più gravi minacce del sonno degli israeliani
dal 1967 ad oggi? Di chi è la lunga mano che arma e guida il terrorismo
internazionale che ha nel mirino ogni israeliano e americano in vacanza
in ogni parte del mondo?Ahmedinejad, il presidente di uno stato che ha
indetto un concorso a premi per tutti i vignettisti antisemiti del mondo
sul tema della negazione dell’olocausto, che frusta i fedifraghi con 10
frustate e condanna le fedifraghe con la lapidazione, si sa che le
donne sono più colpevoli degli uomini, che impicca gli omosessuali sulla
pubblica piazza, si permette di dire barbaro a qualcun’altro? Se non
fosse così tragico ci sarebbe veramente da sbellicarsi dalle risate.
Sono sicuro inoltre che per gli israeliani essere considerati barbari da
un soggetto del genere non può che essere un onore.Poi, diciamola tutta, l’Iran nucleare non minaccia
solamente Israele, ma sarebbe motivo di squilibrio politico e militare
su tutta l’area e metterebbe in contrapposizione Sciiti e Sunniti, in un
gioco delle parti che, la storia ci insegna, finisce sempre male. Il
mondo intero, o almeno quello che ancora riesce a guardarsi intorno e a
capire cosa si sta preparando sotto i nostri occhi, e non solo Israele,
dovrebbe far pressione sull’amministrazione americana al fine di
bloccare per sempre questa corsa verso la terza guerra mondiale.Dopo aver legittimato con la sua presenza, proprio a
Teheran, l’assemblea dei paesi non allineati, dove erano presenti i
rappresentanti delle peggiori dittature, il segretario dell’ONU Ban Ki
Moon, avrebbe potuto risparmiarci il suo avvertimento, molto
politicamente corretto, a Israele e Iran. Se avesse taciuto avrebbe
fatto sicuramente una figura migliore anche perché la sua paternale, di
questi tempi, è stupida quanto inutile e lui lo sa benissimo. Sa chi è
che minaccia di distruzione e chi cerca di evitare la catastrofe.Qualcuno dovrebbe ricordargli la massima che dice: “
Meglio stare zitti dando l’impressione di essere stupidi che parlare
togliendo ogni dubbio”. Michael Sfaradi, http://www.lideale.info/
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