martedì 25 settembre 2012
Buoni propositi
L'arrivo
di un nuovo anno mi ha sempre riempito la testa di ottimismo e
prospettive. Quasi come se fosse possibile 'resettare' gli errori
passati e portare con sé quanto si è costruito di buono. Un po' come
credere agli oroscopi solo quando danno liete novelle. Per prima cosa
il parrucchiere mi ha convinta a dare un taglio bello netto alla
chioma, assicurandomi che avrebbe purificato la mia anima. Il passo
successivo è stato quello di accordarmi davanti allo specchio sui buoni
propositi per l'anno 5773. Quelli passati mi hanno sempre fatta
sembrare una emula di Bridget Jones, che promette a se stessa si
smettere di bere e fumare mentre in una mano tiene una coppa di
champagne e con l'altra stringe risolutamente una sigaretta. Ma questo
anno deve essere diverso, lo devo a me stessa e sopratutto al mio
parrucchiere. E il Festival della Letteratura Ebraica, protagonista
della capitale qualche settimana fa, mi ha dato un mucchio di idee.
Yarona Pinhas ha suggerito di smettere di guardare la 'buccia' nel
prossimo, ma di cercare la scintilla. Allora da qualche giorno saluto
con un candido sorriso pacificatore chiunque mi passi sotto tiro ed
evito quello sguardo nefasto e pestilenziale che mi segue
dall'adolescenza. Poi, può sembrare un controsenso, dopo aver sentito
parlare Shalom Auslander ed aver letto Il lamento del prepuzio, ho
deciso di 'auslanderizzarmi'. Questo non significa che diventerò
arrabbiata con i piani alti o che smetta di credere. Auslander mi ha
colpito per la sua vis, che lo porta alle volte a fare scelte azzardate
e di cattivo gusto e lo fa essere il conte del turpiloquio
intellettuale. Mentre lo sentivo parlare, mentre ne diceva di cotte e
di crude davanti al pubblico romano stupito, a volte divertito, altre
spaventato, avevo l'irresistibile voglia di arrabbiarmi con i suoi
genitori e di gridare loro: "Perché avete fatto in modo che un uomo
così intelligente odiasse così tanto la propria religione, perché avete
basato tutto sulla logica della punizione?" Allora ho cercato e credo
di aver trovato la scintilla di Auslander oltre la sua buccia. Così tra
riflessioni, ripensamenti e sorrisi, mi preparo per questo anno nuovo:
una incognita eccitante e spaventosa, ricca di libri che inizierò e
lascerò a metà e di quelli che finirò di notte al lume di una candela
fingendo di essere una Jane Austen 2.0. Ci saranno giorni nei quali
vorrò vivere semplicemente nella banalità di un libro di Fabio Volo,
altri nei quali rimpiangerò il 5772. Per il momento mi godo il nuovo
inizio con i miei piccoli, ingenui buoni propositi.Rachel Silvera, studentessa – twitter@RachelSilvera2, http://www.moked.it/
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