martedì 25 settembre 2012


Il gruppo estremista che uccide i soldati israeliani

 Si autodefiniscono Supporters of the Holy Places e sono un gruppo militante estremista islamico ben poco noto finora che ha rivendicato l’attacco oltre frontiera che ha portato alla morte un soldato israeliano lo scorso weekend. Secondo il New York Times attacchi di questo tipo non fanno che sottolineare le difficoltà del governo egiziano recentemente insediato nella gestione dell’area del Sinai.RIVENDICAZIONE - Secondo la National Public Radio americana, anche quest’attacco sarebbe da collegarsi al video “Innocence of Muslims”, che ha creato la recente ondata di proteste nel mondo islamico. I militanti sarebbero di nazionalità egiziana e l’intera operazione sarebbe da considerarsi “un attacco disciplinare contro chi ha insultato l’amato Profeta”, riporta ancora la NPR. La radio americana, che chiama il gruppo, invece, “Ansar Jerusalem”, spiega che “tre militanti avrebbero attraversato il confine verso Israele nella prima giornata di venerdì, hanno poi avvistato e attaccato una pattuglia israeliana”. Secondo il gruppo alcuni ebrei sarebbero stati coinvolti nella realizzazione del video parodistico, il che è falso: i tre guerriglieri sarebbero stati poi uccisi dall’esercito israeliano e i loro corpi sarebbero stati riportati poi in territorio egiziano.SOVRANITA’ - Il presidente Mohammed Morsi ha il suo bel daffare nel placare una regione, il Sinai, prevalentemente abitata da beduini che considerano “i proventi di contrabbando” un diritto di nascita e che, per vero, erano abbastanza indisciplinati ed anarchici anche al tempo di Hosni Mubarak; durante la rivolta di Piazza Tahrir, la polizia ha rotto i ranghi e le illegalità sono aumentate. Ora, per il presidente Morsi, la riaffermazione della sovranità egiziana nel Sinai è “una priorità”.http://www.giornalettismo.com/

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