martedì 25 settembre 2012
Poche ore dopo il mortale attacco terroristico del pomeriggio di venerdì
scorso, al confine fra Israele ed Egitto, è apparsa chiara la dinamica
degli eventi che hanno causato la morte di un soldato delle Forze di
Difesa israeliane e di tre terroristi. Dai primi risultati
dell’inchiesta militare emerge che i terroristi hanno approfittato
dell’arrivo di un gruppo di immigranti clandestini africani e del fatto
che i soldati israeliani avevano abbandonato brevemente la loro
postazione per offrire dell’acqua ai clandestini. In quel momento i tre
terroristi sono balzati fuori da dietro una roccia e hanno aperto il
fuoco da circa 100 metri di distanza contro i soldati del Corpo
d’Artiglieria incaricati di garantire la sicurezza in un tratto di
confine montagnoso di circa 17 km dove la barriera di sicurezza è ancora
in costruzione. È stato in quel momento che il caporale Netanel
Yahalomi, 20 anni, originario di Nof Ayalon, è stato colpito a morte.Secondo i risultati dell’inchiesta, i terroristi avevano raccolto
informazioni nel Sinai e si erano accodati, in abiti civili, al gruppo
di quindici immigranti clandestini africani. Quando i quindici sono
arrivati al confine, diversi soldati hanno lasciato la loro postazione
per portare loro dell’acqua. I terroristi hanno approfittato di quel
momento per attaccare, saltando fuori dal nascondiglio dove erano
appostati da parecchie ore e sparando a raffica sui soldati. Questi
hanno risposto al fuoco uccidendo uno dei terroristi. Pochi minuti dopo i
rinforzi dell’unità di combattimento mista (maschile-femminile)
Karakal, immediatamente sopraggiunta nella zona, individuavano e
uccidevano gli altri due terroristi. Durante lo scontro è scoppiato
l’ordigno esplosivo fissato al corpo di uno dei terroristi ferendo un
secondo soldato israeliano, che è stato trasportato al Soroka Medical
Center di Beersheba.Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Yoav Mordechai, ha detto
che i tre terroristi erano armati di mitra, granate e munizioni.
“Avevano armi sufficienti per reggere un lungo scontro e miravano a
realizzare un grosso attentato, ma sono stati eliminati quindici minuti
dopo che avevano esploso il primo colpo”, ha spiegato il portavoce.Domenica l’attacco è stato rivendicato da un gruppo jihadista salafita
vicino ad al-Qaeda chiamato “Ansar Bayt al-Maqdes” (“Sostenitori del
luogo santo”), con un comunicato diffuso via internet in cui si afferma
che l’operazione costituisce “un attacco punitivo contro coloro che
hanno insultato il beneamato Profeta”: un riferimento al video
denigrante Maometto (prodotto negli Stati Uniti da cristiani copti di
origine egiziana) che ha scatenato sanguinose proteste nel mondo
arabo-islamico. Nel comunicato, il gruppo terrorista accusa “gli ebrei”
di coinvolgimento nella produzione del filmato, senza peraltro spiegare
come, e dichiara d’essere “determinato a punire gli ebrei per i loro
atti atroci”. Secondo la rivendicazione, il commando era composto da tre
egiziani armati di mitra Kalashnikov, mitragliatrice PK, granate RPG,
bombe a mano e cinture esplosive.Nell’agosto 2011 lo stesso gruppo, che fa base nel Sinai, aveva
rivendicato l’attacco contro un autobus israeliano, nei pressi del
confine con l’Egitto, che aveva provocato la morte di otto israeliani e
almeno sette terroristi. Nell'agosto scorso, il gruppo ha rivendicato il
lancio di due razzi Grad dal Sinai verso Eilat e il sabotaggio del
gasdotto egiziano che porta gas in Israele e Giordania.Quella di venerdì scorso è stata la quarta grande incursione
transfrontaliera in poco più di un anno, a partire dalla rivolta che
l’anno scorso ha rovesciato il presidente egiziano Hosni Mubarak.(Da: YnetNews, Ha’aretz, Jerusalem Post, 21-23.9.12) http://www.israele.net/
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