venerdì 19 ottobre 2012


I bersaglieri di Orcenico dal Medio Oriente ai Balcani 

Fa un certo effetto trovare in un avamposto al confine tra i Libano e Israele dei caschi blu piumati, in una base incastonata in un paesaggio che ricorda l’atmosfera dell’avamposto de “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati.E’ un plotone di sei ragazzi che appartengono all’11 bersaglieri della Leccis di Orcenico, reggimento appena rientrato dal nord del Kosovo, dov’è stato schierato per sei mesi come riserva operativa Natonella provincia “calda” di Mitrovica. Il sestetto lavora con una compagnia del 32° reggimento carri “Ariete” di Tauriano, sotto il comando della 132° corrazzata “Ariete” di Pordenone del generale Gaetano Zauner, impegnati assieme all’esercito libanese nel pattugliamento dei 50 chilometri che si estendono dal mare lungo il fiume Litani verso le alture del Golan, lungo la “Blue Line”, il confine di piloni blu che divide il Libano da Israele. Sono i 1° caporal maggiore Cristian Antonio Sulis e Riccardo Lomonte, il caporal maggiore scelto Salvatore Nicotra, i caporal maggiore Marcello Bonaccorsi e Antonella Lala, e il caporale Mauro Cusmai.Con loro il capitano della pubblica informazione Marco Di Lorenzo. C’è una torretta alta 15 metri che osserva Israele – e ne viene osservata -, che identifica da lontano questo campo militare composto da diversi container che lo stile tutto italiano ha ingentilito con dei rock garden, agavi e bouganville, e perfino un recinto per le tartarughe. I pattugliamenti dei bersaglieri avvengono a rotazione continua, anche di notte con visori infrarossi, per controllare vallate e uadi, luoghi che in passato venivano usati come depositi di armi o postazioni da dove le milizie di Hamal sparavano razzi verso Israele.Al momento tutto sotto controllo in questa zona, dove l’Onu sta cercando di mantenere la stabilità nonostante la guerra infuri nella vicina Siria, e dove si sta procedendo alla bonifica dei terreni lasciati minati dagli israeliani dopo l’ultima guerra con il Libano del 2006.Eppure questi ragazzi sono sereni ed entusiasti del lavoro che stanno svolgendo, e al “Messaggero Veneto” affidano il compito di salutare il loro comandante colonnello Alfonso Cornacchia e tutti i colleghi dell’11° bersaglieri, che oggi, ritornati dal Kosovo e schierati sul piazzale della “Leccis”, riceveranno il saluto dal generale Roberto Bernardini, comandante delle Forze Operative Terrestri.http://messaggeroveneto.gelocal.it

 

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