Il ruolo di Siria, Hezbollah (ed Europa)
Scrive l’editoriale del Jerusalem Post che l’Unione Europea «mentre da una parte ha rafforzato le sanzioni contro Iran e Siria, dall'altra continua ad esercitare un'ostinata indulgenza verso Hezbollah, che è al servizio dei padroni di Tehran e Damasco. Ne emerge una situazione che vede l’Europa fare apparentemente la cosa giusta rispetto ai due principali regimi delinquenti mediorientali – Iran e Siria – mentre allo stesso tempo chiude un occhio davanti alle azioni del loro esecutore, Hezbollah. Un atteggiamento che come minimo contraddice e compromette le buone intenzioni. Mentre l’Europa ufficiale si adopera per ostacolare i commerci con l’Iran e isolare una serie di alti personaggi siriani, essa permette a Hezbollah di raccogliere fondi spudoratamente all'interno della stessa Unione Europea. Hezbollah vanta numerosi aderenti nelle comunità musulmane in rapida crescita in Europa, specie in Germania. Emissari di Hezbollah fanno visita ai loro referenti europei (spesso anche a cellule terroristiche “in sonno”) e sollecitano apertamente dei contributi. La versione di facciata, in linea con la percezione ufficiale che la UE ha di Hezbollah, è che il denaro è destinato a progetti educativi e assistenziali in Libano. Ma i servizi di sicurezza di tutto il mondo concordano che quei soldi raccolti in Europa contribuiscono a finanziare operazioni terroristiche. Le prove tangibili della cruciale complicità di Hezbollah negli assassinii di massa di civili siriani non sembrano intaccare la riluttanza dell’UE ad includere il gruppo nella lista delle organizzazioni terroristiche, cosa che Israele ha chiesto ripetutamente». Conclude l’editoriale: «Il paradosso è che l’Europa permette a Hezbollah di aggirare le sue stesse sanzioni contro Iran e Siria: una contraddizione che certamente non danneggia solo Israele. L’Europa permette a un potenziale terrorismo “in sonno” di prosperare dentro casa sua. E lo sa bene, a dispetto di tutte le smentite».(Da: Jerusalem Post, 21.10.12)
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