La Francia lo celebra, Barletta lo snobba
Francesco
Lotoro, pianista ebreo di Barletta, 48, ha trascorso gli ultimi 23
anni viaggiando in Europa, Stati Uniti e Israele, per ritrovare,
studiare, archiviare e registrare 4000 opere e 13000 documenti
musicali, scritti nei campi di concentramento dal 1933 al 1945,
pubblicati col titolo "Enciclopedia discografica della musica
concentrazionaria KZ MUSIK" (24 CD e 1 libro). In
occasione
di questa uscita discografica, lo abbiamo intervistato (vedi VIDEO: http://www.barlettalife.it/magazine/notizie/la-francia-lo-celebra-barletta-lo-snobba/.
Il prof. Lotoro ha dovuto sobbarcarsi la maggior parte delle spese
per le ricerche, l'unico aiuto economico è arrivato dalla Regione
Puglia, Barletta si è disinteressata completamente al progetto del
maestro, il quale, forse, non aveva interlocutori disposti ad
ascoltarlo e a finanziarlo.Purtroppo, nessuno è profeta in patria e
il prof. Lotoro ne è l'esempio lampante, in una città, dove il
direttore artistico del teatro "Curci", Segio Maifredi,
preferisce andare sul sicuro, con un cartellone in cui imperversano i
comici, Vinicio Capossela e un pochino di jazz, mentre il dirigente
dei servizi culturali,ing. Bernardini, forse ignora chi sia Francesco
Lotoro. Nel resto d'Europa, negli Stati Uniti, il prof. Lotoro è
intervistato e consultato per la preziosa ricerca e catalogazione
musicale. Questi manoscritti, hanno bisogno di una biblioteca essere
catalogati e conservati, e i paesi esteri, interessati ad offrire uno
spazio per archiviarle non mancano, invece a Barletta manca
l'interesse.In Francia, nazione più sensibile agli sforzi di questo testardo
pianista barlettano, è stato scritto un libro su questa sua avventura.
L'autore è lo scrittore e giornalista Thomas Saintourens, diplomato
all'IEP di Bordeaux e alla scuola di giornalismo dell'IEP di Parigi, il
titolo del libro è
"Le Maestro".
Il libro su Lotoro e sulla sua ricerca della musica dei Lager è stato
presentato nei giorni scorsi alla Fiera del Libro di Francoforte e si
appresta ad essere tradotto in tedesco, inglese e italiano. Chissà se
questo libro, sarà mai presentato a Barletta.
(dal libro "Le Maestro" traduzione dal francese)
"... e così, eccoci qua. Via dell'Industria, Barletta, Italia. Sud, nel
cuore della Puglia. Una strada di fabbriche e magazzini, una linea di
asfalto che non porta da nessuna parte. Le fabbriche del Mezzogiorno, un
litorale senza ombrelloni dove scirocco brucia la pelle e porta il suo
odore appiccicoso che sa di metallo fuso. Dal centro della città si gira
a lungo prima di raggiungere via dell'Industria passando per il centro
commerciale Mongolfiera, nave urbana sormontata da un palloncino di
plastica verde. Intorno, cemento consumato fino all'osso. Dietro i
cespugli e gli alberi di ulivo, un muro maschera la ferrovia in
direzione Bari. Questa strada non è progettata per camminare; non ha
marciapiedi, alle spalle solo sabbia. Gli edifici, a due piani, sono
protetti da cancelli automatici. Il numero 93 è un blocco di cemento
costruito simmetricamente intorno ad una scala bianca che mantiene una
statua del Cristo.La musica proviene dal balcone. Una cascata di note arriva da un
pianoforte, montagne di arpeggi coprono persino il canto dei grilli.Un cane lupo sbuca dall'ombra, si blocca e rigonfia il torace. Seguo la
musica.L'appartamento è immerso nel buio delle ore calde. Lo spazio è
limitato, più viscoso dell'aria esterna. Nella sua casa si avverte
un'aria di ascetismo, semplicità. Le pareti sono bianche, i mobili di
legno.La musica proviene da un'altra camera, piena di documenti, cartelle e dischi.Lungo la parete, tre scrivanie. Sul primo, un blocco a spirale e una
penna. Sul secondo, un computer e una stampante. Sul terzo, un computer
portatile. Tutto intorno, pile di CD, 45 giri in vinile, cassette audio.
Ben due pianoforti: un rispettabile mezza coda coperto con mille fogli
di partiture e un pianoforte elettrico made in Japan.Le sue mani sembrano tarantole giganti che tiranneggiano sui tasti del
pianoforte. Il pianista sta suonando ma è disturbato dal caldo
eccessivo. I suoi occhiali scuri scivolano sul naso, il sudore fa
luccicare i suoi capelli ancora increspati per il concerto di ieri sera" http://www.barlettalife.it/
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