Milano, Storia e geografia negate. Un festival da bocciare
venerdì 5 ottobre 2012
Sdegno
nella Comunità ebraica di Milano. Sulla locandina di Philastiniat,
il festival dedicato ad arte e cultura palestinese, fra i loghi delle
varie organizzazioni coinvolte, proprio accanto al simbolo del Comune
di Milano, spicca quello della Missione diplomatica palestinese in
Italia, in cui è raffigurata una cartina del territorio palestinese
che comprende tutto lo stato d’Israele. Lo stesso simbolo
utilizzato dalla missione palestinese alle Nazioni Unite. “Sono
stupito dal fatto che il Comune non abbia controllato questa immagine
prima di concedere il patrocinio. I nostri rapporti con il Comune
sono ottimi e fra amici i problemi si affrontano con franchezza:
questa locandina è un grave errore - le dichiarazioni di Daniele
Nahum, responsabile dei rapporti istituzionali della Comunità –
Questa è la stessa cartina riconosciuta da Hamas, nella quale si
cancella Israele e, di conseguenza, anche Tel Aviv, città gemellata
con Milano. Inoltre, nonostante avessimo auspicato pubblicamente di
essere invitati all'evento, non è arrivato alcun invito alla
Comunità ebraica di Milano. Evidentemente non è gradita la nostra
presenza”. Philastiniat,
organizzato tra gli altri da Arci, Teatro Verdi, Vento di Terra,
Salaam Ragazzi dell'Ulivo, Ministero della Cultura palestinese,
Comunità palestinese lombarda, ha aperto i battenti ieri e
proseguirà fino al prossimo 6 ottobre, con appuntamenti dedicati
alla letteratura, al teatro, alla musica, e uno speciale tributo
all’intellettuale Edward Said. “Ben
venga tutto ciò che è cultura. Condividiamo l’iniziativa del
Comune. Mi auguro che sia un festival culturale e non trascenda in un
incontro politico. Se venissi invitato non mi tirerei indietro” le
parole con cui il presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi
aveva accolto l’iniziativa all’inizio di agosto.Nel
corso della preparazione della kermesse sono stati in molti tuttavia
a mettere in guardia contro il rischio che si trasformasse in
un’occasione di propaganda, come sottolineato da Sergio Della
Pergola, demografo dell’Università ebraica di Gerusalemme e
esponente di spicco della comunità degli italkim, a colloquio con il
sindaco di Milano Giuliano Pisapia durante la sua visita in Israele
nel mese di settembre. “A mio parere il rischio molto concreto è
che la manifestazione si trasformi in un festival della retorica –
era stato l’ammonimento del professore – Per esempio nel
programma è stato inserito un incontro dedicato allo scrittore e
critico palestinese Edward Said, un intellettuale di grande spessore
letterario, che però è stato anche un teorico del non dialogo con
Israele. Capire in che prospettiva si vuole raccontare una figura del
genere è essenziale. Il sindaco di una città importante come Milano
può fare molto per il dialogo, anche promuovendo dei colloqui fra le
parti, per questo è fondamentale che si muova con molta
attenzione”.Attenzione
che, almeno nella preparazione della locandina, non è stata
prestata. Rossella
Tercatin
twitter @rtercatinmoked, http://www.moked.it/
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