lunedì 22 ottobre 2012
Nugae - Rue des Rosiers
Il bello di Parigi è che
ogni suo angolo custodisce un particolare che la rende unica al mondo,
oltre che così charmante. Non fa eccezione la famosa Rue des Rosiers.
Nel pieno del Marais, tutto fatto di stradine strette e piene di
adorabili negozietti, chi entra in Rue des Rosiers dal lato “sbagliato”
inizialmente rischia di non rendersi nemmeno conto di trovarsi nel
cuore pulsante del quartiere ebraico. Mancano l’odore di spezie, il
luccichio pacchiano dei portacandele di shabbat in vetrina e le
conversazioni rumorose. Ma soprattutto, dove sono i negozi di falafel?
Niente, solo boutiques chic e un po’ globalizzate, vasi con piante
curate e nulla che esca dall’ordinario. Ma c’è un punto precisissimo
dove le cose cambiano, quello in cui la strada si restringe,
trasformandosi in un vicoletto affollato. Non tutto d’un colpo, ci sono
prima dei segnali: una boulangerie che vicino ai macarons colorati
vende anche i rugelach, un ciondolino col magen david che fa capolino
nella vetrina di una gioielleria, un ottico che si chiama “Jonathan”. E
poi, continuando a camminare, ecco i primi ristoranti kasher, ecco
spuntare in ogni dove i tanto ricercati falafel, ecco i candelabri
argentati. E ancora, si iniziano a percepire stralci di conversazioni
telefoniche in ebraico e si incontra il giovane rabbino che litiga ad
alta voce col signore anziano che ha deciso di mettersi con la sua
seggiolina a distribuire un giornale proprio di fronte all’entrata del
suo centro sociale. Donne in gonna lunga insieme a turisti affamati
riempiono la via, challot enormi da guinnes dei primati si affacciano
sulle vetrine, il tutto in un tripudio di lettere ebraiche sulle
insegne e di profumi orientali. In un crescendo di dettagli, la
splendida Rue des Rosiers si rivela gradualmente.Francesca
Matalon, studentessa di lettere antiche – twitter
@MatalonF http://www.moked.it
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