mercoledì 17 ottobre 2012


Umorismo

Moshe Abramovitz, un giorno, va dal suo Rav Shalom Bahbutovitz e gli dice:
- rav, mi deve aiutare! mia moglie Shoshana sta cercando di avvele­narmi!-
- ma dai, Moshe, nei sei sicuro? non posso crederci...tua moglie è una yedish mame così devota....-
- Sì rabe te lo assicuro, è proprio così!-
allora il rav gli dice:
-senti, facciamo così, adesso ci parlo io con tua moglie e vediamo che cosa viene fuori. Torna più tar­di.-
Moshe ritorna la sera ed il rav gli dice:
- senti Moshe, ho passato le ultime tre ore e mezzo a telefono parlando con tua moglie Shoshana...-
- e allora? - gli chiede speranzoso Moshe
- allora, è proprio meglio che te lo prendi ‘sto veleno!

Affare! Dopo la fuga dall’Egitto, il popolo ebraico era tutto radunato attorno al Monte Sinai. Si sentiva solo un mormorio sommesso fra loro, ma si poteva percepire una forte tensione nell’aria. Da ore, ormai, Mosè era in cima alla montagna, nascosto il loro sguardo da nere nubi tutte in­torno alla cima. A volte le nuvole è diventavano ancora più scure e si sentivano tuoni tremendi e lampi illuminavano il cielo..... La fine del giorno si stava avvicinando e il crepuscolo cominciava ad arrivare quando improvvisamente una fi­gura attraversa le nuvole e scende dalla montagna portando con sè un carico pesante. E’ Mosè.Un brivido di attesa e di emozione attraversa la massa di attesa.Mosè deporre a terra due lastre di pietra ed alzate le mani per avere silenzio, con voce ferma, ma stan­ca annuncia al popolo:Amici, fratelli! E’ stata dura!ve lo assicuro, ho fatto del mio meglio! ho negoziato con LUI, ho usato ogni argomento possibile che potesse commuoverLO, ogni trucco che si potrebbe immaginare... E penso che ho avuto successo! Per cui ho da darvi due notizie, una buona ed una cattiva.La buona è che ce l’ho fatta a scen­dere da 15 a 10 soli comandamenti! La cattiva è che, mi dispiace, ma quello sull’adulterio è rimasto!” Sullam n. 99

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