venerdì 26 ottobre 2012
Ancora spazio sui giornali alla vicenda dei
raid fascisti nei licei romani. A raccontare la reazione degli studenti
del Giulio Cesare è Repubblica Roma, che riferisce anche del contro-flashmob organizzato dai ragazzi “La scuola è il futuro e il futuro non si tocca”, così come l’Unità che porta la notizia in prima pagina, unendola a quella delle proteste contro i tagli alla scuola.Nella giornata di ieri oltre 75 razzi sono stati sparati da Gaza contro
il sud di Israele, all’indomani della visita dell’emiro del Qatar.
Difficile trovare traccia dell’escalation (cui Israele ha risposto con
operazioni aeree) sulla stampa italiana, se si esclude un breve articolo
di Lorenzo Bianchi sul Giorno/Resto del Carlino/Nazione,
in cui dopo aver dato conto della distruzione di una fabbrica di armi
in Sudan, si riporta la situazione a Gaza. Più spazio riceve proprio
quest’ultima vicenda, la responsabilità della quale secondo le autorità
sudanesi sarebbe israeliana: la notizia viene menzionata su vari
quotidiani, tra cui La Stampa.Nel frattempo, a Berlino è stato inaugurato il Memoriale per ricordare
lo sterminio di rom e sinti perpetrato dai nazisti; a realizzarlo è
stato l’artista israeliano Dani Karavan (il Corriere della Sera
dedica al monumento la fotonotizia in prima pagina, ma sceglie per la
storia titoli di dubbio gusto: “Lo specchio dell’Olocausto dimenticato”
in prima, “Berlino ricorda l’altro Olocausto” nelle pagine interne).Sempre da Berlino arriva la notizia della scomparsa a 95 anni, di
Wilhelm Brasse, il “fotografo di Auschwitz”, prezioso testimone che come
prigioniero polacco incaricato dai nazisti di ritrarre ogni internato
nel campo, alla fine della guerra salvò decine di migliaia di scatti dai
tentativi di distruggere le prove dei loro crimini (la storia su Repubblica).Suscita sconcerto la notizia che la ragazza di colore in Louisiana che
aveva denunciato di essere stata data alle fiamme da tre uomini del Ku
Klux Klan ha invece compiuto il terribile gesto da sola. E tuttavia
l’attenzione torna sul movimento razzista che negli Stati Uniti del Sud
raccoglie ancoraconsensi. Fiamma Nirenstein sul Giornale offre una riflessione e un ricordo del suo incontro con il capo dell’organizzazione negli Anni Ottanta, David Duke.http://moked.it/
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