Gli israeliani: Roma, che delusione «Dai migliori amici fa più male»
«NON SOLO non migliorerà la situazione sul terreno. Rischia di creare le
premesse per nuova violenza e di allontanare le prospettive di pace. E
quindi, ci spiace che l’Italia abbia scelto di sostenere l’iniziativa
unilaterale palestinese. È qualcosa che non ti aspetti dai tuoi migliori
amici e alleati». Palazzo Chigi l’ha appena informato della posizione
del nostro Paese e l’ambasciatore israeliano Naor Gilon non nasconde la
sua delusione. Ambasciatore, perché questo passo dovrebbe far crescere la tensione?«Perché
aumenterà le aspettative in Cisgiordania. E quando i palestinesi
vedranno che lo status non cambierà in nulla la loro condizione, che la
loro vita e le loro prospettive non muteranno, perché il processo di
pace non avanzerà, ciò creerà delusione. E, temo, instabilità». Ma l’avanzamento del processo di pace dipende anche da Israele.... «Ogni
premier israeliano dagli accordi Oslo in poi, incluso Netanyahu, ha
sempre detto che noi siamo pronti a due stati per due popoli. Ma i
palestinesi si rifiutano da quattro anni di sedersi al tavolo negoziale.
Se pensano di forzare il processo di pace attraverso la comunità
internazionale fanno male i calcoli». Concedere il ruolo di
osservatori potrebbe anche essere positivo se i palestinesi, come hanno
promesso, accettassero davvero di sedere al tavolo negoziale senza
precondizioni...«Lei crede che accadrà? Personalmente
sono molto scettico. I palestinesi hanno sinora detto che non siederanno
al tavolo della pace senza precondizioni e temo che non cambieranno
posizione. Stanno solo cercando un modo per convincere il maggior numero
di paesi possibile a supportarli». Cosa aiuterebbe davvero la ripresa dei negoziati?«Molto
semplice. Europa e Stati Uniti sono i maggiori finanziatori
dell’autorità palestinese. Gli danno un sacco di soldi ogni anno. Se gli
europei si unissero agli americani nel dire ai palestinesi ‘non
possiamo continuare a finanziarvi se non tornate al tavoloo di
trattativa senza precondizioni’, io credo che l’autorità palestinese non
potrebbe non accogliere l’invito. Ma purtroppo l’Europa non sembra
pronta a fare pressioni su Abu Mazen e quindi lui non ha urgenza di
trattare, e può scegliere di tentare di usare la comunità internazionale
per cercare di forzare la mano a Israele. Le assicuro che non
funzionerà». http://qn.quotidiano.net/
Ottimi siti sui viaggi se ne trovano tantissimi, ma forse è più raro trovare un blog su questo argomento.Da anni organizzo viaggi in Israele con lo scopo di entrare nel cuore del Paese. Non viaggi di pellegrinaggio, ma di conoscenza, di cultura, di divertimento e di scambio.Israele è un Paese unico nel mondo proprio perché abitato da numerose etnie in un territorio molto piccolo.L’intento di ViaggiIsraele è quello di formare una “famiglia” con i viaggiatori che sono già venuti con me in Israele e con quelli che ci verranno. Foto, impressioni, esperienze: il blog sarà un salotto di scambi tra amici.Ci saranno anche notizie, avvenimenti, articoli particolarmente significativi sul mondo israeliano, per far crescere la conoscenza della realtà di un paese molte volte distorta o poca nota.Questo vuole essere un blog laico, leggero, divertente ma anche ricco di apporti umani. Si richiede rispetto e correttezza che sono fondamentali per ogni buona amicizia.
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