giovedì 8 novembre 2012

Israele: 'riprogrammare' Tel Aviv-Yafo, sfida urbanistica
(ANSAmed) - TEL AVIV, 6 NOV - Si puo' riprogrammare una citta' come Tel Aviv-Yafo che ha solo 100 anni? Si puo' anticipare e ''mettere in movimento'' il tessuto urbano per un futuro prossimo di questa metropoli? Ne' e' convinto lo 'Shenkar College di Ingegneria, Design e Arte' di Tel Aviv che ha chiamato quattro architetti italiani a ''immaginare'' questo scenario futuro nel corso di un convegno in programma oggi nella citta' israeliana. ''Tel Aviv - ha detto Luca Zevi, architetto, urbanista ed anche progettista del Museo della Shoah di Roma - e' una metropoli trionfante della fase del consumismo. Il suo trionfo e' avvenuto e avviene nel momento in cui le altre sono entrate in crisi. Ma e' possibile che la crisi arrivi anche qui, ed e' quindi opportuno ragionare sullo sviluppo passato e sulla prospettiva futura di questa come di altre citta' contemporanee''. Zevi - che domani all'Istituto italiano di cultura di Tel Aviv presentera' anche il suo libro 'Conservazione dell'avvenire' - ha proposto per questo 'ripensamento' due direttrici: ''Tel Aviv, da una parte, deve essere in grado di stabilire relazioni dirette con le citta' arabe, naturalmente di quei paesi che non vogliono la distruzione dello Stato di Israele. Cercando cosi' di bypassare la politica e creare assistenza sul piano urbanistico da citta' a citta'. Dall'altra, deve perseguire uno sviluppo sostenibile per se' stessa e lo deve fare in base ad un processo creativo''.Del resto, uno degli obiettivi del simposio - organizzato dallo Shankar in collaborazione con l'Istituto italiano di Cultura - e' stato proprio quello di discutere le questioni piu' importanti collegate al rinnovo urbanistico, alla sostenibilita' e alla riprogrammazione di una cultura architettonica nel contesto di un ambiente urbano contemporaneo come quello di Tel Aviv-Yafo. Da parte sua, l'ambasciatore italiano in Israele, Francesco Maria Talo', ha definito il simposio ''Una grande opportunita', per lo scambio di esperienze tra Italia e Israele e per rafforzare i legami tra i due Paesi''. Definita ''vecchia-nuova citta'', Tel Aviv-Yafo e' una metropoli di circa 400.000 abitanti che pero' e' ''casa'' di molteplici, varie e distinte comunita' dagli sfondi politici, etnici, religiosi e sociali diversi e che ne fanno un esempio unico. Per questo riprogrammare lo sviluppo attuale e indicarne anche le linee future e' una sfida complessa, come hanno sottolineato gli altri architetti italiani: Marco De Michelis, Paola Liani Paritzki (che a Tel Aviv ha il suo studio) e Gialuigi Freda. Una sfida che si basa su un riesame delle dinamiche culturali dello spazio della citta'attuale con un ''occhio rivolto ai prossimi 100 anni''. 

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