giovedì 6 dicembre 2012
Gas. L'Australia batte la Russia in Israele
Nella guerra del gas, Israele ha compiuto la sua scelta di campo: meglio
l'occidentale Australia che la Russia neo-imperiale. Nella giornata di
martedì, 4 dicembre, il colosso energetico australiano Woodstock si è
aggiudicato il 30% delle azioni per lo sfruttamento del giacimento
Leviathan, ubicato nel Mar Mediterraneo, in acque territoriali
israeliane. Il colosso australiano, a cui spetta il
compito di esportare il gas estratto dal Leviathan non solo in
Australia, ma anche in Europa, ha battuto la concorrenza del colosso
nazionale cinese CNOOC e del monopolista russo del gas, Gazprom.Per
mantenere la propria egemonia in campo energetico in Europa, la Russia è
stata da sempre interessata al controllo di un giacimento di oro blu di
fondamentale importanza per gli assetti geopolitici della regione e
dell'Unione Europea.Come riporta
“Gazeta Wyborcza”, il Leviathan contiene 481 Miliardi di metri cubi di
gas, tanto da coprire il fabbisogno di Israele per un decennio.La
crescente domanda di gas da parte dell'Unione Europea ha spinto
Israele, in partnership con Grecia e Cipro, a presentarsi a Bruxelles
come una possibile fonte di approvvigionamento alternativa al quasi
monopolio della Russia, le cui forniture coprono il 40% del fabbisogno
totale UE.Con la vendita del 30%
delle azioni del Leviathan al colosso australiano Woodstock, che gestirà
il giacimento in partnership con la compagnia USA Noble Energy, e con
le israeliane Delek Drilling, Avner Oil Exploration e Ratio Oil
Exploration, Israele ha risolto solo una delle tre contese energetiche a
cui è chiamato a fare fronte.Libano e Palestina ancora questioni irrisolteAncora
aperto resta infatti il contenzioso con il Libano, che, similmente ad
Israele, ha avviato un programma di trivellazione dei fondali delle
acque territoriali libanesi per la ricerca giacimenti di gas naturale.La
questione energetica ha riaperto la definizione dei confini tra le
acque territoriali libanesi e quelle israeliane, su cui un accordo
definivo non è ancora stato trovato.Come
riportato dal “Washington Post”, Cipro, presidente di turno dell'Unione
Europea, ha offerto la propria mediazione affinché le parti raggiungano
un accordo pacificamente.Un altro
punto caldo che Israele si trova ad affrontare è quello palestinese,
poiché Tel Aviv è intenzionato a ricercare giacimenti di gas anche al
largo della Striscia di Gaza.Come
riportato da “Natural Gas Asia”, all'inizio di ottobre il Primo
Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, grazie alla mediazione
dell'Inviato Speciale ONU, Tony Blair, si era impegnato per il
riconoscimento alla Palestina di royalties sui giacimenti al largo di
Gaza.La recente escalation di violenze che ha contrassegnato i
rapporti israelo-palestinesi ha bloccato l'operazione, che, ad oggi,
resta congelata in attesa di una risoluzione ancor lontana dall'essere
concordata.http://www.legnostorto.com/
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