giovedì 6 dicembre 2012

Verso Silicon Wadi/ 1: storia di un successo tutto Israeliano

Grazie a Create Net, il Trentino sta orientandosi sempre più a «Silicon Wadi».Ma in cos'è? E in cosa consiste? Si tratta di un centro tecnologico collocato in Israele, su molti aspetti simile a quello californiano della Silicon Valley. Per capire l’importanza della Silicon Valley israeliana basta solamente ricordare che vi è una Start-up ogni 1844 cittadini e abbiamo un livello di investimenti pari al doppio rispetto agli Stati Uniti e 30 volte maggiore rispetto a quello medio europeo. Silicon Wadi oggi è capace di assicurare posti di lavoro per ben 120 mila persone, il 4% della forza lavoro nazionale, oltre che ad avere un giro di affari che è di circa 12,6 miliardi di dollari, ovvero il 6,5% del Pil  israeliano. L’industria israeliana, anche grazie all’alta percentuale di laureati, in questi anni si sta sempre più orientando verso l’internalizzazione pur mantenendo la sua natura di industria orientata al capitale di rischio. Scelta, a differenza di altri casi, sempre ben ripagata anche dalla creazione di numero laboratori di ricerca quali quelli della Microsoft e della Google. Vi sono ben due elementi fondamentali, oltre a tanti altri, che determinano il successo delle Start-up in Israele: il primo è sostanzialmente quello che vede questa porsi come un «Problem Solver», ovvero come una nazione orientata a risolvere i problemi con i mezzi a disposizione; il secondo è la multiculturalità di Israele dovuta dalla diversa provenienza dei sui abitanti.Ma anche la numerosa presenza di talenti ha permesso la circolazione e l’applicazione di idee.Come nasce il tutto?Il tutto inizia a crearsi durante gli anni sessanta, con la fondazione di tre aziende: ECI Telecom, Tadiran e Elron Electronic Industries.
La prima svolge la sua attività, ad oggi, soprattutto per quanto riguarda il campo delle ITC.
La seconda invece per quanto riguarda il mercato dei IP anche se in passato ha svolto importanti ricerche per quanto riguarda il settore delle batterie a litio e infine la terza svolge svariate attività che arrivano sino al comparto aerospaziale.La crescita di Silicon Wady è avvenuta molto lentamente sino ai primi anni novanta. L’alta tecnologia israeliana aveva, durante gli anni settanta e ottanta, concentrato le sue energie nei confronti della ricerca militare, nel 1967 il governo francese aveva imposto un embargo di armi nei loro confronti, e in quella degli hardware. Per quanto riguarda la ricerca in ambito militare, sviluppata al fine di essere almeno alla pari nei confronti delle nazioni ostili confinanti, diede anche dei ottimi risvolti anche dal punto di vista dell’industria civile.Basti pensare a Elscint, apparecchio fondamentale per la radiodiagnostica moderna o agli studi compiuti nel campo delle telecomunicazioni.Durante gli anni ottanta assistiamo comunque a una radicale trasformazione del mercato hitech israeliano. Basti pensare che in questi anni nascono i primi sistemi che si basano su software quali ad esempio Microsoft Windows e in Israele, a differenza di altre nazioni, si capì l’esigenza di dover rinnovare il proprio mercato. A riguardo è utile ricordare che l’industria informatica è di gran lunga meno conveniente rispetto a quella dei software. La prima si basa soprattutto sulla quantità di risorse materiali a disposizioni, la seconda invece si basa sul capitale umano. La scelta risulta vincente tanto che in pochi anni, esattamente tra il 1984 e il 1991, le esportazioni aumentarono da 5 milioni di dollari a 110 milioni.Si assistette alla nascita di nuove aziende quali: Amdocs (fondata nel 1982 come Informazioni Aurec), Cimatron (fondata nel 1982), Magic Software Enterprises (fondata nel 1983), Comverse (fondata nel 1983 come Future Efrat Technologies), Aladdin Knowledge Systems (fondata nel 1985), NICE Systems (fondata nel 1986), Mercury Interactive (fondata nel 1989) e Check Point Software Technologies (fondata nel 1993).Michele Soliani
http://www.ladigetto.it

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