(L`autore si è basato sull'articolo “Guerra di stelle” di Amir Shohan e Amira Lam, apparso su “7 giorni” allegato al quotidiano Yediot Aharonot del 23.11.2012)
lunedì 3 dicembre 2012
La cupola che ha salvato Israele
Per
otto giorni consecutivi a metà del mese di novembre Israele è stato
sottoposto a una pioggia di missili lanciati da Hamas dalla Striscia di
Gaza allo scopo di colpire la popolazione civile nella regione
meridionale del paese. Almeno un terzo (421) dei 1506 missili arrivati
sono stati abbattuti dal sistema di difesa “Kippat barzel” (cupola di
ferro), divenuto operativo nel mese di marzo del 2011. Quattro batterie
sono state dislocate nel sud di Israele e una quinta è arrivata nella
zona metropolitana di Tel Aviv nei primi giorni di novembre, pochi
giorni prima dell'inizio delle operazioni belliche.La “cupola di ferro”, arrivata quasi per miracolo al momento giusto, ha
una lunga storia. Nel 2005 fu pubblicata dal Ministero della Difesa una
gara per proporre soluzioni di difesa di fronte ai missili palestinesi
del tipo Kassam. Nel novembre 2006 si riunì una commissione per
esaminare le proposte. Dopo qualche settimana il capo della
commmissione, Nagel, propose al ministro della Difesa Amir Peretz la
“cupola di ferro”. Tale proposta incontrò subito una vivace opposizione
da parte di coloro che avevano proposto sistemi diversi a base di raggi
laser o cannoni anti-missili. Un progetto concorrente israelo-americano
denominato Nautilus suscitò una feroce battaglia ma dopo avervi
investito centinaia di milioni di dolllari esso non è riuscito ad
abbattere che pochi missili.Nonostante le opinioni contrarie Peretz acccettò la proposta di Nagel e
approvò lo sviluppo della “cupola di ferro” offrendo un modesto acconto
di 40 milioni di shekel. Questa decisione suscitò un vespaio di
proteste da parte di coloro che volevano procedere con metodi diversi o
in direzione dei satelliti artificiali. Peretz lottò con tutte le sue
forze per dare la priorità assoluta alla difesa della popolazione
civile. Nel febbraio 2007 una modesta cerimonia segnò l'inizio del
progetto. Secondo Peretz ebbe inizio allora una campagna di
stampa per provare che la "cupola di ferro" era un'idiozia, con
articoli sui giornali sulla sua presunta megalomania e isteria. Non mancarono gli
interventi di ministri, alcuni dei quali manovrati da motivi commerciali
dei concorrenti.Nel giugno 2007 Pinhas Buhris divenne direttore del Ministero della
Difesa israeliano e decise di verificare il concorrente Nautilus. A
questo scopo andò negli Stati Uniti ma il sistema non era pronto né
funzionante e mancava una valutazione del costo.Più di recente, circa un mese fa, alcuni hanno dichiarato che la
“cupola di ferro” non avrebbe potuto colpire razzi lanciati da decine
di chilometri di distanza. Invece è riuscita a colpire razzi diretti a
Beer Sheva e Ashdod e perfino quelli diretti a Tel Aviv. Il sistema che usa i cannoni spara proiettili sui razzi. Ci vorrebbero
30 cannoni per difendere Beer Sheva o Ashdod: un numero assurdo.Nel giugno 2007 Amir Peretz diede le dimissioni e Ehud Barak lo
rimpiazzò come ministro della Difesa. Barak e l'allora premier Ehud
Olmert decisero nel dicembre dello stesso anno di stanziare 811 milioni
di shekel per la “cupola di ferro.” Olmert ha affermato in questi giorni:
“Amir Peretz ha dato un contributo importante per giungere
all`approvazione di questo progetto. Tutti coloro che schernirono la
nomina di Peretz a ministro della Difesa e la criticarono possono
adesso valutare diversamente”.Questo
è forse il punto fondamentale di tutta la discussione pubblica
in merito: ossia, può un civile come Peretz assolvere le funzioni di
ministro della Difesa? A mio parere la risposta è affermativa. Non
solo, direi di più. Il ministro in questione non deve essere, secondo
chi scrive, un super-generale. E' un civile infatti che può apportare
idee
nuove a dare il giusto peso alle necessità della popolazione civile.Verso il 2006, alla fine della seconda guerra del Libano, vennero presi
in considerazione sia il progetto israeliano “cupola di ferro” sia
quello americano “Nautilus”. Il riesame portò la direzione dello
sviluppo di nuovi sistemi d'arma a rinnovare la decisione di continuare
lo sviluppo della “cupola di ferro”. In Israele “Rafael”, un`emanazione
industriale della Difesa, prese prestiti di centinaia di milioni di
shekel dalle banche per completare quanto stanziato nel bilancio
statale. Ma i soldi non bastavano. Secondo alcuni fu Singapore a
riempire le casse: questo Stato d'altronde è in tensione continua coi suoi
vicini e rafforza le abitazioni dei cittadini con camere blindate.Nel 2008 gli Stati Uniti inviarono un gruppo di esperti nella difesa
antiaerea per esaminare la “cupola di ferro” nella speranza di ottenere
dei finanziamenti, ma il responso fu del tutto negativo e rimasero
increduli sulla possibilità di realizzare il progetto. Ma i tecnici di
Rafael continuarono sulla loro strada e apprezzarono meglio la
situazione strategica specie dopo aver visto la cittadina israeliana di
Sderot (da dove viene Peretz), nei pressi della Striscia.Nel 2009, durante l'operazione militare “Piombo fuso”, i dirigenti del
ministero della Difesa vennero nel Kibbutz Zikim, adiacente a Gaza, per
discutere coi sindaci delle cittadine vicine. Questi ultimi firmarono
un appello contro la “cupola di ferro” dopo essere stati convinti da
coloro che avevano interessi pecuniari nel sistema Nautilus. Alla fine
i sindaci si convinsero che il sistema israeliano poteva funzionare. Il
primo lancio ad avere successo è dell'aprile 2009. Nel maggio 2010 il
presidente Obama approvò lo stanziamento di 295 milioni di dollari per
l'acquisto dielle prime quattro batterie. La prima entrò in funzione
nel marzo 2011 e dopo un mese iniziò a colpire i razzi palestinesi
lanciati contro Beer Sheva. Quattro batterie entrarono in servizio e
recentemente ad esse si è aggiunta, a Tel Aviv, la quinta. Finora la
prova sul campo è stata positiva e quest'ultima batteria ha avuto circa
il 100 per cento di successi. Sono stati appportati dei miglioramenti
significativi, uno dei quali rende ancora più facile colpire con
precisione l`obiettivo e utilizza tecniche elettro-ottiche nuove. Un
missile anti-aereo costa un milione di dollari, mentre il missile di
cupola di ferro costa solo un decimo di questa somma.Sergio Minerbi, diplomaticohttp://www.moked.it
(L`autore si è basato sull'articolo “Guerra di stelle” di Amir Shohan e Amira Lam, apparso su “7 giorni” allegato al quotidiano Yediot Aharonot del 23.11.2012)
(L`autore si è basato sull'articolo “Guerra di stelle” di Amir Shohan e Amira Lam, apparso su “7 giorni” allegato al quotidiano Yediot Aharonot del 23.11.2012)
Etichette:
Abbiamo scelto.....
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento