“I rapporti diplomatici tra Italia e Israele restano eccellenti”
giovedì 6 dicembre 2012
L'ambasciatore Naor
Gilon, convocato alla Farnesina:
“I rapporti diplomatici tra Italia e Israele restano eccellenti”
“I rapporti diplomatici tra Italia e Israele restano eccellenti”
“Siamo delusi per il sostegno
dato dall'Italia all'iniziativa palestinese all'Onu ma i rapporti tra i
nostri due paesi erano e restano eccellenti”. Ad affermarlo Naor Gilon,
ambasciatore d'Israele a Roma, a margine del colloquio con il
segretario generale della Farnesina Michele Valensise e, in
teleconferenza da Bruxelles, con il ministro degli Esteri Giulio Terzi
di Sant'Agata. Motivo della convocazione, come noto, la costruzione di
nuovi insediamenti a Gerusalemme est e in Cisgiordania dopo il voto di
riconoscimento dell'Autorità nazionale palestinese alle Nazioni Unite.
Un'iniziativa che non è stata gradita da alcuni governi occidentali
che hanno richiamato nelle proprie sedi, per un confronto, i
rappresentanti diplomatici dello Stato ebraico. Ai giornalisti
l'ambasciatore Gilon ha riferito di uno scambio di opinioni "come si fa
tra amici”.Il nesso indissolubile di vicinanza che lega Italia e Israele è stato
ribadito, tra gli altri, dallo stesso ministro Terzi di Sant'Agata in
una lunga intervista pubblicata oggi sul quotidiano torinese La Stampa.
Parole di amicizia (anche nel suo caso si parla di "rapporti
eccellenti") ma anche un richiamo alla moderazione “in entrambe
le parti”. A Israele così come fatto precedentemente dal presidente
Monti con Abu Mazen è stato chiesto, dice il ministro, “di evitare
quella che si definisce una 'intifada diplomatica', di non adire
insomma alla Corte penale internazionale”. Quali le garanzie ottenute,
chiede la giornalista? “L'ambasciatore – spiega Terzi – ha ovviamente
preso atto di questa nostra preoccupazione, che riferirà al suo
governo, e non ha fornito elementi conclusivi. Le diplomazie stanno
lavorando per portare avanti il processo di pace, un elemento questo
che mi pare ben compreso da entrambe le parti”. Svariati gli argomenti
toccati nell'intervista: dalle motivazioni che hanno spinto il governo
Monti ad appoggiare l'istanza palestinese all'Onu (“Il sì dell'Italia è
stato un sì all'Anp che assumeva iniziative legali, in sede
multilaterali, invece di ricorrere alle armi come fa Hamas”) all'attesa
per i risultati del voto in Israele del prossimo gennaio (“Occorrono
mutamenti nella politica interna israeliana come in quella
palestinese”). Si chiude con una riflessione su altri punti caldi del
Medio Oriente, in particolare la Siria. Terzi esclude un intervento
occidentale anche in virtù del progressivo avanzamento delle forze di
opposizione verso Damasco e annuncia nuovi stanziamenti in soccorso
alle popolazioni colpite. “Le principali vittime del conflitto sono i
bambini, ora anche per il freddo. Una situazione intollerabile –
commenta – alla quale destineremo ulteriori fondi”.Adam Smulevich
http://www.moked.it/
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