Elezioni Israele / Se questo e' un voto
Quella che doveva essere una semplice
procedura elettorale e sancire di nuovo Netanyahu come incontrastato
capo del governo si e’ rivelata una delle piu’ drammatiche elezioni
degli ultimi anni.ed ha confermato quanto sia profonda e altempo stesso
equilibrata la divisione fra i due tradizionali schieramenti di destra e
sinistra. Le prime conclusioni a caldo di queste votazioni alle quali
hanno partecipato il 66.6% dei votanti sono: Kadima, il maggior partito
della Knesset appena conclusasi e’ letteralmente scomparso, dai 28 seggi
della scorsa legislature a 2 nel migliore dei casi. La decisione di
Netanyahu di anticipare le elezioni e di presentarsi con una lista unica
assieme al partito di Liberman si e’ rivelata disastrosa concludendosi
con una perdita dicirca 11 seggiLa nuova lista centrista dell’ex
giornalista Yair Lapid e’ diventata di punto in biancola seconda forza
elettorale del paese diventando di fatto l’ago della bilancia della
prossima coalizioneI laburisti escono rafforzati dopo la disastrosa
gestione Barak, ma nonostante diventino il terzo partito del paese
raccolgono un risultato ben al di sotto delle previsioni. Naftali Bennet
non ha mantenuto in pieno le aspettative, ciononostante il suo partito
“focolare ebraico” ha triplicato la sua forza ed avra’ un peso notevole
sulla politica israeliana. Meretz, il partito di sinistra per
eccellenza, ha colto i suoi frutti dopo aver svolto una campagna
elettorale basata su una linea ideologica chiaramente antigovernativa e
ha visto raddoppiare il proprio elettorato. L’ebraismo ortodosso
sefardita rappresentato dal partito Shas continua a rappresentare una
forza elettorale stabile, affidabile e consistente; costituendo di fatto
un alleato importante per qualsiasi coalizione governativa al di la
dello schieramento politico. I seggi dei partiti arabi rimangono stabili
a dispetto dei timori pre elettorali di una scarsa affluenza alle urne
della minoranza araba. I possibili scenari politici sono innumerevoli e
non e’ affatto escluso che una simile empasse porti a nuove
elezioni entro uno o due anni. D’altra parte la politica israeliana si
e’ sempre rivelata molto pragmatica e dotata di enormi doti creative nel
risolvere la quadratura del cerchio. Per il momento Nethanyahu ha
ancora le maggiori possibilita’di continuare un ulteriore legislatura
come primo ministro, non e’ ancora chiaro chi saranno i suoi futuri
compagni di cordata, ma la strada sara’ tutta in salita. Di: Luciano Assin.http://www.mosaico-cem.it/
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