
Una pizza fra amici per parlare di Israele e informazione davanti a
qualche cosa di buono da mangiare, a prima vista poteva anche sembrare
una scusa un po’ banale per passare qualche ora insieme, ma la risonanza
che l’idea ha avuto nei vari gruppi pro Israele che esistono in
Facebook ha fatto sì che una semplice idea di Massimo La Verde e
Flaminia Sabatello diventasse un evento che ora ha un nome: “Pizza for
Israel”.Sull’onda degli inviti fatti sulle pagine di Facebook anche in altre
città si è pensato di replicare in contemporanea e anche altre persone
hanno riorganizzato, con la stessa denominazione, eventi identici e in
contemporanea anche a Milano, a Napoli e in Sardegna, con un’affluenza
tale che la signora Luciana Stella, organizzatrice dell’evento
meneghino, si è trovata nella spiacevole situazione di dover rifiutare
le richieste di partecipazione per mancanza di spazio disponibile nel
locale.Nelle ultime ore si è aggiunta anche Udine la capitale del Nord Est
che su iniziativa della dottoressa Rosj Domini, del Prof Elio Cabib, di
Donata Pedrosa e degli amici dell’associazione amicizia Italia –Israele
di Codroipo stanno organizzando, visto che il Friuli è terra di vini,
una “Bicchierata for Israel”.La voglia di sentirsi uniti contro il sempre più dilagante
antisemitismo mascherato da antisionismo o da criticità nei confronti
della politica dello stato di Israele, il desiderio di confronto e di
denuncia sulla disinformazione che da anni mistifica le notizie che
arrivano dal Medio Oriente e da Israele in particolare, si sta facendo
sempre più importante al punto che anche una serata fra amici può
diventare un momento di riflessione, comunione e, perché no, protesta.Protesta contro quelle testate che a senso unico, e per motivi che
sono ancora tutti da decifrare, demonizzano l’unica democrazia
mediorientale, l’ultimo bastione di difesa della democrazia e del
progresso civile contro l’avanzata sempre più tracotante
di quell’Islam estremista che in alcun modo non può essere sdoganato
nelle nazioni occidentali.Ma Israele è una democrazia vera, compiuta e completa, una nazione
fiera delle sue libertà e che è disposta a tutto pur non arrendersi sia
davanti a chi la democrazia vorrebbe cancellarla per sempre da ogni
nazione ancora civile sia davanti a coloro che sono ancora vittime del
germe dell’antisemitismo.A questo punto anche una pizza mangiata in allegria accompagnata da
una Birra fresca o da una Coca cola fra scherzi e risate, può diventare
un momento importante, un momento in cui si sente il bisogno, ebrei e
cristiani insieme, religiosi e laici, di destra o di sinistra, di
riaffermare il principio di libertà e eguaglianza, principio che oggi
più che mai non solo viene messo in discussione, ma è, inutile girarci
intorno, fortemente minacciato.Il pensiero dopo la buona riuscita di questo primo tentativo, le
premesse ci sono tutte, e che eventi di questo tipo prendano sempre più
piede e che coinvolgano parti sempre più importanti della società
civile, una società che se vuole rimanere tale non può più permettersi
il lusso di guardare dall’altra parte mentre una nazione leader fra le
nazioni viene ingiustamente delegittimata e infamata.http://www.michaelsfaradi.it/
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