giovedì 7 febbraio 2013
Astro-scimmie e Photoshop
Di Aharon Lapidot http://www.israele.net/
Secondo una frase solitamente attribuita a Joseph Goebbels, il ministro
della propaganda nazista, se si dice una menzogna abbastanza grossa e si
continua a ripeterla, la gente finisce col crederla. Gli iraniani
devono aver deciso di basare su questo concetto la loro strategia
d’immagine, ma con scarso successo. Le bugie iraniane sono così
trasparenti che è difficile pensare che vi sia qualcuno al mondo che ci
crede davvero.Questa pagina non è abbastanza lunga per contenere le ragnatele di
inganni, le mezze verità e la spudorate falsità che avvolgono il
programma nucleare iraniano, per cui non cercheremo nemmeno di
elencarle. Tuttavia, se si può convenire che lo sforzo dell’Iran di
nascondere le sue attività nucleari è, in qualche misura, comprensibile,
resta difficile spiegare come mai Tehran si imbriglia in una serie di
bugie che non reggono alla realtà dei fatti.Qualche esempio. Nel luglio 2008 l’Iran diffuse una foto raffigurante un
test di lancio missilistico. Nella foto si vedevano quattro rampe di
lancio, ma solo tre missili in decollo. Uno dei quattro lanci era
evidentemente fallito. Capita. Ma poco dopo gli iraniani diffusero
un’altra foto “corretta”, questa volta con un missile appiccicato sulla
quarta rampa. Il foto-ritocco era così scadente che divenne una
barzelletta su internet e fece il giro del mondo. Innumerevoli siti web
pubblicarono addirittura le due versioni della foto una accanto
all'altra.Circa una settimana fa gli iraniani hanno orgogliosamente annunciato che
avevano mandato una scimmia nello spazio a 120 km di altezza,
riportandola a casa sana e salva. Ma, di nuovo, le foto del prima e del
dopo non coincidevano, ed è diventato ben presto chiaro che la scimmia
non è la stessa: quella lanciata nello spazio e quella tornata sulla
terra erano evidentemente due scimmie diverse. In particolare, una ha un
evidente neo rosso sopra un occhio, che l’altra non ha. Qualcuno, come
il Times di Londra, ha addirittura ipotizzato che il lancio fosse del
tutto inventato.Lo scorso fine-settimana il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ne
ha fatta un’altra. Questa volta si tratta del super jet di produzione
interamente iraniana “Qaher F-313” a tecnologia stealth, del tipo
comunemente noto in Occidente come “di quinta generazione”. Ancora una
volta, è bastata un’occhiata un po’ attenta alle foto per constatare che
il “minaccioso” aereo solleva non poche perplessità: nulla, nel modello
presentato dall'Iran, sembra aerodinamicamente corretto, né sembra
corrispondere al testo che lo accompagna. È molto probabile che il
velivolo ritratto nelle foto non sia altro che un modello in fibra di
vetro senza alcuna reale capacità di volare.A questo punto la domanda è: perché gli iraniani fanno così? È una
domanda molto seria, perché non si può liquidare gli iraniani come una
banda di buffoni. Tutt’altro. Nonostante tutta la loro ostilità verso di
noi, abbiamo sempre saputo che la loro è una grande nazione, con una
storia magnifica che ha dato enormi contributi al resto del mondo. Gli
iraniani sono una nazione colta, diversi di loro studiano nelle migliori
università del mondo. Molti iraniani moderni, specialmente fra le
giovani generazioni, sono avidi consumatori di cultura occidentale:
anche oggi, sotto le minacce delle Guardie della Rivoluzione Islamica.
Non è possibile che questa nazione intelligente non capisca che ogni
bugia sbugiardata, anziché farli apparire più potenti, non fa che
indebolire sempre più l’immagine e la credibilità dell’Iran.Anche se queste fandonie costituiscono quello che alcuni amano definire
"a uso e consumo interno”, questo atteggiamento da “guardatemi,
guardatemi” non regge, e tutti nel mondo capiscono che laggiù non c’è
nient'altro che un castello di menzogne.(Da: Israel HaYom, 4.2.13)
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