- fornire denaro all'AP presumibilmente sostiene la causa di pace e pertanto è considerato doveroso in Occidente, anche se l'AP non fa nulla per la pace. Dal punto di vista cinico della leadership occidentale si può dire che finanziare queste iniziative serve a mantenere la pace sociale, a fronte dei tanti altri problemi che affliggono l'area. Ecco perché chiudono un occhio di fronte al tentativo di riconciliazione con Hamas, che peraltro non va avanti da tempo;- i media, di ispirazione progressista e il mondo accademico, non apprezzano Israele e si rifiutano di criticare l'AP perché si ritengono "moderati", "amanti della pace", "brave persone" e vittime. I palestinesti, dopotutto, non sono cristiani, non sono occidentali e - usando un modo di dire comune oggi nei reality - sono "non bianchi".In tutto questo contesto i contribuenti forniscono il denaro, che la leadership palestinese ruba o usa per finalità politiche, con il palestinese medio che soffre per questo, e non per una presunta "occupazione israeliana" da tempo terminata. La loro persistente sofferenza - malgrado i loro governanti abbiano ricevuto più denaro pro-capite di quanto sia mai stato versato nella storia, senza che ciò ne abbia migliorato le condizioni - è usata contro Israele. Se, come pare, Al Fatah è finalmente riuscita a mettere le mani sulla cassaforte, escludendo dal controllo finanziario Fayad, giudicato troppo onesto; la situazione non può che peggiorare.http://ilborghesino.blogspot.it/,di Barry Rubin
lunedì 18 febbraio 2013
Dove sono finiti tutti i miliardi versati ai palestinesi?
Il primo ministro dell'Autorità Palestinese (AP) Salam Fayyad ha
dichiarato che il regime è a corto di liquidità. Un lettore nel
frattempo mi chiede: «mi puoi spiegare perché a 20 anni dagli Accordi di
Oslo e con miliardi di dollari di aiuti internazionali, l'AP non
dispone di moderni ospedali? perché i paesi donatori versano contributi a
pioggia senza manco aspettarsi qualche minimo risultato che salvi la
faccia?»E' una buona domanda. La risposta breve è: conti in Svizzera. In altre
parole, una consistente quantità di denaro è stata distratta. Non c'è
niente di peggio di governanti - specie un popolo povero - che da un
lato lamentano le condizioni misere del proprio popolo, e dall'altro ne
approfittano. Ovviamente, un osservatore che vede i palestinesi in
condizioni di povertà, tende a biasimare per questo Israele, in tal modo
esacerbando la causa effettiva di questa situazione: la politica
intransigente dei leader palestinesi.La ricchezza personale del "presidente" Mahmoud Abbas è stimata in 100
milioni di dollari. Per avere un'idea delle cifre in ballo, si sommi a
questa somma i milioni di dollari di esponenti di primo e secondo piano
dell'AP e del partito Al Fatah, assieme alle centinaia di milioni di
dollari che Arafat ha trafugato all'estero. Una cifra di mezzo miliardo
di dollari destinata in vent'anni ad un'entità che governa poco più di
due milioni di anime.Ho visto personalmente le ville dei leader dell'OLP a Tunisi, nel West
Bank e a Gaza. Ho seguito in dettaglio la saga delle fortune personali
di Arafat, e di come ha usato la corruzione per perpetrare il suo
potere. Con i suoi seguaci che ancora oggi controllano il movimento
palestinese.E' facile dimenticare che l'AP esiste da 18 anni e che ha governato su
virtualmente ogni palestinese da 16 anni a questa parte. E' un periodo
di tempo lunghissimo. E mentre Israele può essere biasimato di disturbo e
di ostacolo, il suo ruolo in questa faccenda è del tutto limitato. Le
iniziative israeliane che hanno danneggiato l'economia palestinese, sono
sempre state in reazione ad atti di terrorismo, di aperta violenza e di
ostilità vera e propria condotta dalla stessa AP.I donatori internazionali hanno capito che, a prescindere dai benefici
umanitari dei vari progetti, essi saranno eseguiti solo se mettono mano
al portafoglio e lo controllano direttamente. Un classico esempio è
stato lo sforzo profuso per costruire un sistema di semina efficiente
nella Striscia di Gaza, prima del colpo di Stato di Hamas: è stato
ritardato per anni, con l'AP che non ha fatto nulla per rilanciarlo.I leader dell'AP hanno ricevuto più denaro pro-capite di nessun altro
nella storia, e i risultati conseguiti sono stati tutt'altro che
impressionanti. I leader hanno saccheggiato il denaro, usandolo a fini
politici per acquistare il consenso, nonché per assoldare una
sproporzionata forza di sicurezza con il compito di sorvegliare sull'AP,
fornendo lavoro e retribuzioni ai seguaci più vicini.Da notare come negli ultimi anni, da quando Hamas ha assunto il
controllo della Striscia di Gaza, la maggior parte del denaro è affluita
nel solo West Bank, sebbene una parte sia impiegata per pagare i
dipendenti dell'AP a Gaza, garantendosene in tal modo la lealtà. In
altre parole, il livello degli aiuti finanziari è rimasto il medesimo,
mentre il numero di persone teoricamente beneficiarie si è ridotto alla
metà.Ciononostante, l'AP non riesce a garantire un impiego alla sua gente, o a
lavorare a buone istituzioni. Appartamenti lussuosi spuntano come
funghi, ma difettano ospedali, scuole e migliorie alle infrastrutture.
Malgrado l'economia palestinese vada abbastanza bene (come potrebbe
essere altrimenti con questo fiume di denaro?), il regime non riesce
nemmeno ad imporre la propria legge, vietando ai palestinesi di lavorare
nelle aziende ebraiche situate nel West Bank: migliaia di palestinesi
vi prestano servizio.Il primo ministro Salam Fayyad è rispettato in Occidente come persona
relativamente onesta, scrupolosa e moderata, intenta a prevenire le
malversazioni. Ma dal punto di vista politico egli è completamente
ininfluente. E la leadership di Fatah lavora da tempo per liberarsene in
modo da avere accesso esclusivo alla cassaforte. Hamas vorrebbe che
fosse licenziato. Soltanto le pressioni degli stati donatori lo ha
mantenuto al suo posto: ma ancora per quanto tempo?Perché il mondo intero non bada ai furti di denaro pubblico, agli sprechi, alle malversazioni e alla corruzione? è semplice:- il denaro non è devoluto per finalità di sviluppo, ma per motivi
politici: consentire all'AP di andare avanti, evitando che Hamas prenda
il potere nel West Bank. Ecco perché il presidente Obama, con il
sostegno del governo israeliano, ha spinto il Congresso a fornire nuovi e
maggiori aiuti all'AP. Obama non ha avuto nulla da obiettare alla
decisione dell'AP di impiegare il denaro per pagare la propria
burocrazia a Gaza, andando ciò a beneficio anche di Hamas;
- fornire denaro all'AP presumibilmente sostiene la causa di pace e pertanto è considerato doveroso in Occidente, anche se l'AP non fa nulla per la pace. Dal punto di vista cinico della leadership occidentale si può dire che finanziare queste iniziative serve a mantenere la pace sociale, a fronte dei tanti altri problemi che affliggono l'area. Ecco perché chiudono un occhio di fronte al tentativo di riconciliazione con Hamas, che peraltro non va avanti da tempo;- i media, di ispirazione progressista e il mondo accademico, non apprezzano Israele e si rifiutano di criticare l'AP perché si ritengono "moderati", "amanti della pace", "brave persone" e vittime. I palestinesti, dopotutto, non sono cristiani, non sono occidentali e - usando un modo di dire comune oggi nei reality - sono "non bianchi".In tutto questo contesto i contribuenti forniscono il denaro, che la leadership palestinese ruba o usa per finalità politiche, con il palestinese medio che soffre per questo, e non per una presunta "occupazione israeliana" da tempo terminata. La loro persistente sofferenza - malgrado i loro governanti abbiano ricevuto più denaro pro-capite di quanto sia mai stato versato nella storia, senza che ciò ne abbia migliorato le condizioni - è usata contro Israele. Se, come pare, Al Fatah è finalmente riuscita a mettere le mani sulla cassaforte, escludendo dal controllo finanziario Fayad, giudicato troppo onesto; la situazione non può che peggiorare.http://ilborghesino.blogspot.it/,di Barry Rubin
- fornire denaro all'AP presumibilmente sostiene la causa di pace e pertanto è considerato doveroso in Occidente, anche se l'AP non fa nulla per la pace. Dal punto di vista cinico della leadership occidentale si può dire che finanziare queste iniziative serve a mantenere la pace sociale, a fronte dei tanti altri problemi che affliggono l'area. Ecco perché chiudono un occhio di fronte al tentativo di riconciliazione con Hamas, che peraltro non va avanti da tempo;- i media, di ispirazione progressista e il mondo accademico, non apprezzano Israele e si rifiutano di criticare l'AP perché si ritengono "moderati", "amanti della pace", "brave persone" e vittime. I palestinesti, dopotutto, non sono cristiani, non sono occidentali e - usando un modo di dire comune oggi nei reality - sono "non bianchi".In tutto questo contesto i contribuenti forniscono il denaro, che la leadership palestinese ruba o usa per finalità politiche, con il palestinese medio che soffre per questo, e non per una presunta "occupazione israeliana" da tempo terminata. La loro persistente sofferenza - malgrado i loro governanti abbiano ricevuto più denaro pro-capite di quanto sia mai stato versato nella storia, senza che ciò ne abbia migliorato le condizioni - è usata contro Israele. Se, come pare, Al Fatah è finalmente riuscita a mettere le mani sulla cassaforte, escludendo dal controllo finanziario Fayad, giudicato troppo onesto; la situazione non può che peggiorare.http://ilborghesino.blogspot.it/,di Barry Rubin
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