lunedì 18 febbraio 2013
Tea for Two - Il primo
appuntamento
Era
uno di quei giorni di scuola in cui infilavo una tuta sformata per
educazione fisica e mi preparavo spiritualmente al terrore di essere
interrogata in latino o greco. Una di quelle giornate in un mese
imprecisato del quadrimestre nelle quali il tempo è incerto e promette
pioggia. E sai che non sfuggirai a quel banco imbrattato di disegni e
di aoristi scritti in fretta e furia prima di un compito da qualche
collega dell'Inferno scolastico. Durante una lezione nella quale
sonnecchiavo pigramente senza dare nell'occhio, entrano delle persone e
ci vendono dei libri per scopi benefici. Metto una 'x' a casaccio su
dei titoli che mi suonavano bene. Qualche giorno dopo arriva
impacchettata la mia ordinazione. Comincio a sfogliare Racconti
italiani contemporanei e trovo una storia che mi ispira immediatamente.
Lui e io di Natalia Ginzburg. Descrive una coppia assortita in maniera
davvero particolare: "Lui ha sempre caldo; io sempre freddo (...) Lui
sa parlare bene alcune lingue; io non ne parlo bene nessuna (...) Lui
ama il teatro, la pittura e la musica: sopratutto la musica. Io non
capisco niente di musica, m'importa molto poco della pittura, e
m'annoio a teatro. Amo e capisco una sola cosa al mondo, ed è la
poesia." Non capisco bene il perché ma vengo immediatamente rapita da
questa unione di anime tanto diverse che camminano insieme. Lui, un
tuttologo come ne ho incontrati a iosa. Lui va nei cinema d'essai
mentre fuori piove solo per vedere la comparsa di un attore che
apprezza, lei lo segue perché vuole vedere come finisce il film. Lui
enciclopedico, lei lirica. E più di tutto amo la conclusione del
racconto, quando lei ricorda a lui la loro prima uscita: "Se gli
ricordo quell'antica nostra passeggiata per via Nazionale, dice di
ricordare, ma io so che mente e non ricorda nulla; e io a volte mi
chiedo se eravamo noi, quelle due persone, quasi vent'anni fa per via
Nazionale; due persone che hanno conversato così gentilmente,
urbanamente, nel sole che tramontava; che hanno parlato forse un po' di
tutto, e di nulla; due amabili conversatori, due giovani intellettuali
a passeggio; così giovani, così educati, così distratti, così disposti
a dare, l'uno dell'altra, un giudizio distrattamente benevolo; così
disposti a congedarsi l'uno dall'altra per sempre, quel tramonto, a
quell'angolo della strada." Allora giro a vuoto per via Nazionale e
ripenso al loro primo appuntamento.Rachel
Silvera, studentessa – http://www.moked.it/
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