giovedì 7 marzo 2013

"Fascismo consapevolmente sottovalutato o ignorato da chi non si riconosce nei valori della Costituzione"
Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime grande preoccupazione per la recente e sconcertante serie di prese di posizione da parte di esponenti della classe politica che dimostrano una colpevole e inaccettabile mancanza di conoscenza storica della vera natura del fascismo fin dalle sue origini. Molto prima dell'emanazione delle leggi del 1938, che trasformarono l'Italia in uno Stato apertamente razzista, persecutore e assassino di una parte del proprio popolo, il fascismo aveva dimostrato di essere fondato su un'ideologia fortemente intrisa di violenza e orientata a sopprimere le libertà e i diritti fondamentali. Mussolini fondò i “Fasci di combattimento” il 23 marzo 1919; il nuovo movimento aveva un programma eterogeneo ma chiaramente autoritario. Dal 1920 si svilupparono fortemente le azioni delle “squadre” fasciste che ebbero come obiettivi principali i partiti e i sindacati socialisti e cattolici e i comuni amministrati da consigli comunali di questi orientamenti. Nel giro di due anni si ebbero innumerevoli devastazioni di sedi, pestaggi e bastonature di persone e omicidi. Alle elezioni del 15 maggio 1921 il movimento fascista ottenne 36 seggi alla Camera e il 21 giugno dello stesso anno, nel suo primo discorso parlamentare, Mussolini dichiarò di essere “nettamente antidemocratico e antisocialista”. Nel corso del Congresso del 1921 il movimento si trasformò in Partito Nazionale Fascista. Alla fine dell'ottobre del 1922 Mussolini organizzò grandi manifestazioni e infine concentrò molte squadre con le quali effettuò la Marcia su Roma. Il re Vittorio Emanuele III scelse di non difendere la Capitale e anzi, il 29 ottobre, affidò a Mussolini l'incarico di formare il governo. Mussolini quindi arrivò al potere con l'uso della forza, in spregio alla democrazia e con la complicità della monarchia. Nel giro di pochi anni il fascismo trasformò la democrazia liberale in dittatura e l'Italia divenne uno Stato totalitario. Nel gennaio del 1925 Mussolini si assunse pubblicamente la piena responsabilità dell'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, che era avvenuto nel giugno del 1924; parimenti nel giugno del 1937 il fascismo fu responsabile dell'assassinio in Francia dei fratelli Carlo e Nello Rosselli. Nel maggio 1927 in un discorso alla Camera Mussolini si vantò di aver soppresso i giornali di opposizione e i partiti antifascisti. Nel 1938 il regime fascista promulgò le leggi razziste e la monarchia, debole e sottomessa, ne fu ancora complice. Non è un caso che coloro che, consapevolmente, sottovalutano o ignorano la natura totalitaria del fascismo spesso sono gli stessi che dimostrano di non capire e apprezzare gli altissimi valori civili e morali contenuti nella Costituzione repubblicana del 1948.http://www.moked.it/

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