lunedì 18 marzo 2013
Tea for Two - Ebraismo al curry
Aprire
la pagina del New York Times delizia le mie giornate e rinvigorisce la
mente, oramai debilitata dalla tesi e altri affanni. Mi piace la sua
auctoritas, è il punto di riferimento di numerose e interessanti
tipologie umane. Della serie: dimmi che sezione del numero domenicale
leggi e ti dirò chi sei. Lungi dall'essere snob, parla di tutto senza
però creare strani miscugli grotteschi come fanno molti giornali
italiani. Probabilmente solletica la pigrizia, ma è bello aprirlo e
vedere che qualcuno ha già fatto il lavoro al posto mio. Un cappello
celebrativo necessario per raccontare l'ultima piccola gustosa
scoperta: l'inviata Joan Nathan è volata nella speziata India alla
scoperta di cibo ebraico-indiano, una fusione che farebbe impallidire
persino i severissimi giudici di MasterChef. Partita durante
Channukkah, la nostra Joan si è imbattuta nel Menorah Restaurant e ha
conosciuto anche una donna ebrea di origine irachena, Queenie, che
cucina piatti memorabili nati da tre tradizioni diverse. La confortante
Queenie le racconta che i preparativi per Pesach a Kochi iniziano
addirittura da gennaio (e pensare che noi iniziamo a tremare solo dopo
Purim). L'India che incontra la tradizione ebraica è qualcosa di
favoloso, un cortocircuito colorato e in movimento: immagino Sarit
Hadad che duetta con Panjabi MC e Gad Elmaleh accompagnato da Aishwarya
Rai in un film che culmina in balli variopinti. Anche se alla fine,
abbiamo imparato (e il New York Times conferma) che l'incontro migliore
avviene davanti a una tavola.Rachel
Silvera, studentessa –http://www.moked.it/
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