venerdì 15 marzo 2013
Vaticano – Il papa e gli ebrei
Antonella Castelnuovo, docente
di comunicazione interculturale all'Università di Siena, cita il grande Amos Oz
per spiegarci perché gli ebrei non hanno un papa.
In questi giorni di conclave il nostro paese è stato più che mai in
attesa per capire o aspettare di sapere il successore di Benedetto XVI. È
un clima di grande intensità in quanto colmare il vuoto di una sede
pontificia vacante può sembrare quasi il segnale di svolta, come se i
nuovo papa potesse in qualche modo risolvere i problemi del nostro
travagliato paese. La guida di un solo uomo, per il modo cattolico, è
unificante e rassicurante, forse perché oggi in Italia si contrappone
alla frammentazione dei partiti politici e alle loro ideologie
contrapposte. Il papa dunque è il simbolo vivente della globalizzazione
delle idee, dell’universalità della comunicazione, dell’unificazione dei
significati. La cultura ebraica in questo senso promuove altri modelli
per raggiungere l’unità, che ha come riferimento il creatore divino.
Leggendo il recentissimo libro che Amoz Oz ha scritto insieme alla
figlia Fania (Jews and words, Yale University Press) di prossima
pubblicazione in Italia, ho trovato una convincente spiegazione degli
autori sul perché noi ebrei non abbiamo il papa:“Gli ebrei non hanno mai avuto un papa…Poiché supponendo che ne avessimo
avuto uno, chiunque gli avrebbe dato delle pacche sulle spalle, dicendo
che le loro nonne avevano conosciuto suo nonno a Plonsk o a Casablanca.
Due gradi di separazione al massimo. Ilarità, intimità, contrarietà
questi sono gli elementi di cui sono fatte le nostre comunità. Ogni
rabbino ha un controrabbino, ognuno ha avuto una zia pazza e persino le
luci che ci guidano sono un po’ comiche. Nessun leader come individuo
può unire l’intero gregge sotto di sé, a una giusta mistica distanza.
Qualcuno obietterà e dissentirà sempre: la fumata non sarà mai bianca”.Antonella Castelnuovo http://moked.it/blog/(15 marzo 2013)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento