martedì 21 maggio 2013
E' morto qualche giorno
fa in carcere, dove scontava la condanna all'ergastolo, l'ex
dittatore argentino antisemitismo, infatti,
nessuno parla mai di quello dei militari argentini. Era un
antisemitismo che non dette vita a legislazioni volte a limitare i
diritti e la vita della grande comunità ebraica del Paese, ma si
espresse soprattutto in una particolare violenza della
repressione nei confronti degli ebrei. Se la percentuale di ebrei
sull'insieme della popolazione argentina era dell'1 per cento, quella
di coloro che furono fra i desaparecidos fu del 10 per cento.
Fra i tanti casi che suscitarono l'attenzione internazionale,
ricordiamo quello del direttore del giornale L'opinion, Jacobo
Timerman, detenuto e torturato dai militari per due anni, scampato ed
esiliato in Israele in seguito alle pressioni internazionali, autore
di un libro di memorie sulla sua detenzione in cui caratterizzava
come fortemente antisemita l'ideologia dei suoi torturatori. Ecco,
credo che anche questo elemento sia da ricordare nel momento in cui
apprendiamo la morte del dittatore Videla. Anna Foa, storica,http://moked.it/
Videla. Aveva ottantasette anni. E' raro
che un dittatore muoia in carcere, il suo omologo cileno Pinochet per
esempio è morto in patria, nel suo letto. Nel ricordare la sua
morte, e la feroce dittatura esercitata dalla sua giunta in
Argentina, vorrei ricordarne anche un elemento assai poco ricordato,
quello dell'antisemitismo. Quando si parla di
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La storia questa sconosciuta
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