martedì 21 maggio 2013

Ebrei salvati
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Tra il 1935 e 1944, quando era delegato apostolico del Vaticano a Istanbul, l'arcivescovo Angelo Roncalli (1881-1963) non si risparmià per salvare «il maggior numero possibile di ebrei dallo sterminio nazista». Il futuro Papa Giovanni XXIII «fece azioni straordinarie per il tempo e il contesto in cui viveva per aiutare gli ebrei, allora perseguitati». Tra queste l'emissione di «certificati di immigrazione» in Palestina tramite il corriere diplomatico del Vaticano. Monsignor Roncalli intervenne anche apertamente a favore degli ebrei slovacchi e bulgari. È quanto sottolinea Baruch Tenembaum della Fondazione Raoul Wallenberg, che recentemente ha partecipato in Israele ad un convegno internazionale dal titolo «Omaggio alla memoria di Papa Giovanni XXIII, la Shoah, gli Ebrei e lo Stato di Israele», dove ha presieduto la sessione «Roncalli e la creazione dello Stato d'Israele». Un comunicato della Fondazione Raoul Wallenberg, che cita un articolo pubblicato dal «Jerusalem Post» che dà conto del convegno, ricorda che è stato compiuto «un paziente lavoro di raccolta di prove tangibili degli atti di salvataggio compiuti da Roncalli durante la Shoah», che ha presentato al Museo Yad Vashem, accompagnando il fascicolo con una forte raccomandazione affinché Roncalli sia riconosciuto come «Giusto tra le Nazioni». La domanda è ancora in sospeso, ma si va diffondendo «in Israele la conoscenza di questo Papa, tanto che la città israeliana di Ashdod gli intitolerà una strada». Tenembaum è impegnato perché Roncalli riceva «il giusto riconoscimento presso l'opinione pubblica israeliana, alla quale dimostra come Roncalli abbia un merito particolare nella nascita dello Stato di Israele». Racconta infatti di aver personalmente ricevuto la testimonianza di Moshe Tov, uno dei fondatori della diplomazia israeliana, e di Yair Zaban, segretario personale di Moshe Sneh, che nel 1947 era stato a capo del dipartimento politico dell'Agenzia ebraica in Europa. Fu proprio Sneh a confidare a Zaban di aver avuto un aiuto determinante da Roncalli in occasione del voto sul piano di spartizione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. L'Agenzia ebraica era preoccupata del voto contrario dei paesi latino-americani e dell'influenza del Vaticano su questo paesi, ma tramite l'intervento dell'allora nunzio Roncalli, riuscirono ad ottenere un incontro con il segretario di Stato del Vaticano, cardinale Domenico Tardini, che poi avvenne il 3 ottobre 1947. L'incontro fu considerato un successo e nella votazione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la maggior parte dei paesi latino-americani, con la sola astensione di Cuba, votarono a favore della mozione. 

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