''Attraverso il metodo equosolidale - ha spigato Toma - il progetto intende dare dignita' e garantire reddito alle fasce della societa' piu' deboli, in questo caso i piccoli produttori di Betlemme, le donne del campo profughi di Aida e un gruppo di disabili palestinesi''. I prodotti che verranno commercializzati in Italia includono oggetti artigianali realizzati con legno di ulivo, ceramica, ricami, cesti di olivo e palma di dattero, una gamma di saponi di olio di oliva, erbe e specialita' alimentari come za'atar e miele, cosi' come altri prodotti che ben rappresentano la combinazione di entrambe le culture, quella israeliana e quella palestinese.
venerdì 17 maggio 2013
Mo: prodotti equo-solidali israelo-palestinesi
(ANSAmed) - GERUSALEMME, 14 MAG - Si chiama ''Fair Trade Fair
Peace'' ed e' la nuova linea di prodotti equosolidali
israelo-palestinese nata dalla collaborazione di ebrei e arabi
israeliani e artigiani palestinesi della Cisgiordania. Il
progetto intende rafforzare le relazioni tra artigiani delle
comunita' arabe in Israele e quelle dei Territori ''cercando di
valorizzare le radici comuni di palestinesi ed israeliani con la
Palestina storica''.Finanziato dall'Unione Europea (600mila euro circa), il
progetto - presentato a Gerusalemme - ha visto la partecipazione
dell'italiana Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi
Emergenti), Sindyanna, un'organizzazione non governativa
israeliana che opera nella Galilea e BFTA (Bethlehem Fair Trade
Artisans), la piu' importante cooperativa di artigiani di
Betlemme in Cisgiordania.
''Fair Trade Fair Peace - ha detto all'ANSA Gianni Toma,
responsabile delle attivita' di Cospe - nasce con l'obiettivo di
contribuire al processo di pace sviluppando rapporti di dialogo
e partenariato tra israeliani e palestinesi, facendo leva sulla
societa' civile palestinese attraverso lo strumento del
commercio equosolidale''.
''Attraverso il metodo equosolidale - ha spigato Toma - il progetto intende dare dignita' e garantire reddito alle fasce della societa' piu' deboli, in questo caso i piccoli produttori di Betlemme, le donne del campo profughi di Aida e un gruppo di disabili palestinesi''. I prodotti che verranno commercializzati in Italia includono oggetti artigianali realizzati con legno di ulivo, ceramica, ricami, cesti di olivo e palma di dattero, una gamma di saponi di olio di oliva, erbe e specialita' alimentari come za'atar e miele, cosi' come altri prodotti che ben rappresentano la combinazione di entrambe le culture, quella israeliana e quella palestinese.
''Attraverso il metodo equosolidale - ha spigato Toma - il progetto intende dare dignita' e garantire reddito alle fasce della societa' piu' deboli, in questo caso i piccoli produttori di Betlemme, le donne del campo profughi di Aida e un gruppo di disabili palestinesi''. I prodotti che verranno commercializzati in Italia includono oggetti artigianali realizzati con legno di ulivo, ceramica, ricami, cesti di olivo e palma di dattero, una gamma di saponi di olio di oliva, erbe e specialita' alimentari come za'atar e miele, cosi' come altri prodotti che ben rappresentano la combinazione di entrambe le culture, quella israeliana e quella palestinese.
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